Ritiro Milan, nebbia in via Turati

Allegri (Getty Images)

RITIRO MILAN IBRAHIMOVIC PSG / MILANO – Adriano Galliani l’aveva detto “tutto è possibile” e di questi tempi, si sa, è un assunto senza possibilità di replica. Il Psg aveva rinnovato la sua offerta per Thiago Silva reduce di un prolungamento del contratto rossonbero fino al 2017 a 6 milioni di € l’anno anziché 4 ma ilMilan non pareva starci. Già, non pareva. Le cose sono cambiate radicalmente: se il Psg avesse davvero voluto Thiago Silva avrebbe dovuto accollarsi l’onere di acquistare contemporaneamente anche Zlatan Ibrahimovic. L’Emiro proprietario della squadra francese non ha esitato: 65 milioni offerti per entrambi saliti oggi a quota 70, tanto per mettere il Milan alle strette, costretto ad arrovellarsi sopra una proposta indecente del tutto irrinunciabile. Considerando i 67 milioni utili al pareggio di bilancio che SilvioBerlusconi ha dovuto sborsare a fine stagione pare evidente quanto sia utile e indispensabile fare dei sacrifici.

Siamo sicuri, però, che cedere Ibrahimovic sia un sacrificio? La squadra sta cambiando, il momento di transizione ha avuto inizio nel momento in cui la vecchia guardia ha abbandonato la maglia rossonera e il Club ha adottato la politica di svecchiare la rosa cercando di ritrovare quei campioni decennali in grado, con il tempo, di riportare in alto il nome della squadra e un leader, in tutto questo, c’entra poco. Se ad essere leader è Zlatan Ibrahimovic c’entra ancora meno. Sarebbe difficile se non impossibile ultimare una convivenza tra tanti ragazzini e un grande campione; sarebbe impossibile ricominciare da capo consapevoli di avere in rosa un giocatore proiettato sempre e solo verso l’avanti, verso i successi, le glorie di squadra e personali. Trovo che la decisione, qualora prenda piede a tutti gli effetti, non faccia una grinza.

I tifosi protesteranno, si sentiranno traditi e beffeggiati dal “loro” Milan ma, guardandola da un’altra angolazione, la trattativa e il guadagno che ne consegue, rispecchia la situazione economica italiana degli ultimi due anni dimostrando che anche il Milan, tra onori e oneri, sa rispettare la difficoltà del momento.

In sostituzione ai due campioni arriveranno giocatori importanti: per quanto riguarda la difesa si parla prevalentemente del solito Astori che piace tanto a Mister Allegri, non dimentichiamo la possibilità che, al suo posto, arrivi Ogbonna; il sostituto di Ibrahimovic, invece, dovrebbe essere Tevez, svalutato dalla mancanza di fiducia del suo attuale allenatore e sicuramente più economico sul piano dell’ingaggio. Balotelli ormai è fuori portata, la bella prestazione all’Europeo ha fatto schizzare il cartellino del giocatore alle stelle ed è inutile farsi illusioni in questo senso.

Partiti loro non dovrebbero esserci altre cessioni, sottolineo il “non dovrebbero” perché, d’altra parte, “tutto è possibile”.

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