Benessere, gli italiani ignoranti a tavola

La dieta mediterranea
BENESSERE ITALIANI IGNORANTI A TAVOLA / ROMA – Uno studio presentato al ‘Congresso nazionale della Società italiana per la prevenzione cardiovascolare’ (Siprec), in corso a Genova fino a domani, rivela che la dieta mediterranea è del tutto sconosciuta al 60% degli italiani, che ignora i nutrienti degli alimenti, sbaglia le combinazioni e ha un’alimentazione caratterizzata da squilibri e peccati di gola. Sei connazionali su dieci non conoscono la dieta mediterranea né la piramide alimentare, in cui sono sintetizzate le proporzioni corrette dei vari gruppi di cibi per una sana alimentazione. La ricerca è stata condotta da un’equipe del Dipartimento di medicina interna, invecchiamento e malattie nefrologiche, dell’Università di Bologna su 314 persone, sottoposte a un questionario di 33 domande ed i risultati sorprendono. Spiega Massimo Volpe, presidente Siprec: “Il 55% ha dato risposte errate, ad esempio indicando che nella pasta ci sono i grassi, e il 25% non ha saputo rispondere”.
Stando ai dati dello studio, la poca consapevolezza riguarda tutti i ceti sociali, a prescindere dal livello d’istruzione o dalla condizione economica. “Alla domanda ‘dove si trova molto colesterolo?’ molti hanno risposto: il pane. C’è una scarsa conoscenza di nozioni basilari per una dieta equilibrata – sottolinea Volpe -.Peraltro, lo stile di vita attuale di certo non aiuta: anche chi vorrebbe attenersi a un’alimentazione sana è portato a sbagliare. Così, pur sapendo come si dovrebbe mangiare, molti si nutrono in modo disorganizzato: per il 95% degli intervistati il pranzo è il pasto più importante, ma poi l’80% sceglie una pasta molto condita accompagnata dal pane. Un italiano su due mangia carne magra, ma c’è un buon 20% che sceglie carni grasse più volte alla settimana, il 45% consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana”. E ancora, evidenzia l’esperto,”pochissimi scelgono il pesce: solo uno su tre lo mangia appena una volta alla settimana, mentre andrebbe consumato almeno due, tre volte”.

Gioia Tagliente

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