Il belga dovrà stare fuori a lungo dopo l’infortunio in Napoli-Inter sul calcio di rigore, ma le ultime dichiarazioni accendono un ulteriore allarme
La serata di festa del Napoli contro l’Inter è stata rovinata, almeno in piccola parte, dal brutto infortunio subito da Kevin De Bruyne, proprio in occasione del rigore calciato – e segnato – per il vantaggio azzurro. Una tegola bella pesante per Conte, che già deve fare a meno di Lobotka e Hojlund mentre tra un paio di mesi non avrà più Anguissa che partirà per la Coppa d’Africa. E lo stop per il belga sarà molto più lungo.

Per parlare dei tempi di recupero e in generale in maniera più approfondita del ko di KDB è intervenuto Enrico Castellacci, ex responsabile medico dell’Italia campione del Mondo nel 2006 ed esperto di Medicina dello Sport: “L’infortunio occorso a De Bruyne sembra essere molto serio, l’alto grado porta ad alcuni mesi di stop ma non ho visto gli esami, ne parlo in linea generale. Può darsi che si sia lesionata la cicatrice stessa dove ha già subito un intervento. Le recidive sono noiose. ‘Alto grado’ non definisce la gravità: sappiamo solo che non è di primo grado, ovvero il più basso, ma che è compresa tra il secondo ed il terzo. Da questo, purtroppo, si presuppone che sarà assente per diverso tempo”.
Napoli, Castellacci su De Bruyne: “In caso di operazione tre mesi di stop è il minimo”
E allora si passa alle stime un po’ più precise: “Almeno tre mesi? Non posso saperlo, non conoscendo il grado preciso. Se mi dite che il Napoli sta valutando l’intervento chirurgico significa che la lesione è di terzo grado, quindi molto seria – spiega Castellacci a ‘Radio Marte’ -. Il mio timore, ma lo dico sempre in linea teorica, è che a causa di questa lesione così seria, arrivata allo stesso muscolo al quale il ragazzo è stato operato in passato, abbia ceduto anche la cicatrice dell’intervento precedente. Se si opera, i tre mesi sono il minimo”.

Una dinamica che a molti ha ricordato l’infortunio di Lukaku in estate: “È diverso da Lukaku, perché lì c’è stata una lesione al retto anteriore e senza problemi antecedenti. Se è di terzo grado, non c’è alternativa all’intervento chirurgico? Normalmente, viene operato. Io, quantomeno, in questi casi opero. Oppure si ricorre a terapia rigenerativa, con gel piastrinico e cellule staminali. Suppongo che, se dovessero arrivare ad operarlo, questo sarà l’indirizzo dei medici del Napoli”.