Insulti di stampo razziale durante la partita: doppia sanzione
Ancora un episodio di razzismo nel calcio. Peggio ancora, in quello giovanile. Un botta e risposta che è degenerato in insulti: dal body-shaming si è passato al razzismo in pochi istanti.

Il tutto è accaduto a fine settembre, precisamente domenica 28, nella partita tra Maniago Vajont e il Prata categoria Allievi. Parliamo quindi di ragazzi che hanno meno di diciassette anni, e forse anche per questo la notizia ha avuto scarso risalto.
Come recitano gli atti ufficiali, “al minuto 29 del secondo tempo di gioco, il giocatore del Asd Calcio Maniago vajont, rivolgeva un insulto al giocatore del Prata dicendogli ‘ciccione di m…’.
A sua volta l’avversario rivolgeva al giocatore l’insulto razziale“.
La lite non si è fermata agli insulti. Come riporta ‘ilgazzettino.it’, il quale cita a sua volta il comunicato della sentenza, “dopo gli insulti, i due giocatori cercavano un contatto fisico e continuavano a minacciarsi reciprocamente dicendosi ‘ci vediamo fuori’. La lite è stata sedata solo grazie all’intervento dei dirigenti di entrambe le squadre”.
A fine gara, solo a seguito della mediazione operata dall’arbitro e dai dirigenti delle due squadre, i due giocatori si sono stretti la mano, cessando ogni ostilità e si sono dimostrati dispiaciuti per l’accaduto”.

Doppia squalifica dal Giudice sportivo
Il Giudice sportivo ha squalificato entrambi i calciatori. 7 e non 10, perché “ha risposto a un’evidente provocazione”, le giornate di stop inflitte a quello del Prata che si è reso protagonista dell’insulto di stampo razziale. 3 invece a quello del Maniago Vajont, che lo aveva offeso per il suo aspetto fisico. Tale sentenza, in qualche modo, sta continuando a far discutere ancora oggi.