Campione a raggi X: Salvatore Sirigu, da Palermo a Parigi per diventare grande

 

CAMPIONE RAGGI X SIRIGU / ROMA – Da Nuoro a Parigi, passando per Palermo. Nessuno, forse neanche lo stesso Salvatore Sirigu, avrebbe mai immaginato di ritrovarsi a difendere, nel giro di pochi anni, la porta di uno dei club più importanti d’Europa. Trasferitosi la scorsa estate al PSG di Leonardo, Sirigu è considerato oggi uno dei portiere emergenti italiani più interessanti. Merito delle ottime prestazioni fornite dal 25enne estremo difensore sardo con la squadra di Carlo Ancelotti, una squadra costruita per vincere subito grazie alla faraonica campagna acquisti della nuova presidenza del Qatar, e che a cinque giornate dal termine della Ligue1 può ancora sperare di laurearsi campione di Francia, Montpellier permettendo. La conquista del campionato rappresenterebbe per Sirigu il primo vero titolo della carriera, ma soprattutto un bel biglietto da visita da presentare al CT della Nazionale azzurra Cesare Prandelli in vista delle convocazioni per gli Europei di giugno.

STORIA – Nato a Nuoro il 12 gennaio del 1987, Salvatore Sirigu inizia la sua carriera calcistica da attaccante per poi scoprirsi portiere, anche a causa di un leggero asma.  Scartato dal Cagliari all’età di 15 anni, si trasferisce al Venezia dove però non riesce a collezionare presenze nel campionato cadetto. L’anno successivo arriva così la chiamata del Palermo che gli affida la porta della squadra Primavera e all’occorrenza il ruolo di terzo portiere della formazione all’epoca allenata di Guidolin. Nonostante le due presenze da titolare, una in Coppa Italia e una in Coppa Uefa, la società rosanero decide di farlo maturare la stagione seguente in una realtà più piccola: nel 2007 passa in prestito alla Cremonese di Mondonico con cui disputa 19 partite, mentre nel 2008 è l’Ancona ad offrirgli la possibilità di giocare in Serie B. Nel 2009 Sirigu torna così in Sicilia, dove trova alla guida tecnica Walter Zenga, allenatore emergente nonché celebre ex portiere dell’Inter e della Nazionale. Complice il pessimo avvio di stagione di Rubinho, Zenga decide di promuoverlo titolare: una scelta che diventerà definitiva nonostante l’avvicendamento in panchina a metà stagione di Delio Rossi. Con l’allenatore romagnolo, Sirigu mette in mostra il meglio del suo repertorio complice anche l’ottimo rendimento della squadra che nel 2010 sfiora la storica qualificazione alla Champions League, mentre l’anno successivo raggiunge la finalissima di Coppa Italia, poi persa contro l’Inter.

L’ADDIO DA PALERMOCessione o richiesta di trasferimento. Ha sollevato più di qualche polemica il passaggio di Salvatore Sirigu dal Palermo al Paris Saint-Germain. Secondo il portiere, infatti, sarebbe stata la società rosanero ha voler cedere il suo cartellino per fare cassa; secondo il presidente Maurizio Zamparini, invece, sarebbe stato lo stesso Sirigu a chiedere di essere venduto dopo aver rifiutato la proposta per il rinnovo del contratto. Nonostante la querelle a distanza, ‘Walterino’, come era stato ribattezzato nei suoi primi anni a Palermo per la sua somiglianza all’icona Walter Zenga, ha sempre manifestato il suo affetto per la squadra siciliana e per una piazza che prima di tutti lo ha fatto sentire veramente importante.

NAZIONALEDa riserva nell’Under 21 di Pierluigi Casiraghi, Salvatore Sirigu riceve la prima chiamata dalla Nazionale maggiore il 28 febbraio del 2010, in occasione dell’amichevole pre-Mondiale tra l’Italia di Marcello Lippi e il Camerun. Rimasto in panchina per tutti i novanta minuti, il giovane portiere sardo viene poi escluso anche dalla lista dei 23 convocati che prendono parte alla Coppa del Mondo in Sudafrica. Per il suo esordio in maglia azzurra bisogna attendere così il nuovo corso Prandelli: complice le assenze di Buffon e di Marchetti, il nuovo selezionatore della Nazionale, infatti, gli affida la maglia numero uno nell’amichevole del 6 agosto contro la Costa d’Avorio. Quasi un mese dopo, poi, nella prima partita dell’Italia per le qualificazioni ad Euro 2012, Sirigu viene confermato titolare nel match di Tallin contro l’Estonia, collezionando così la prima presenza ufficiale i colori azzurri.   

FUTUROIn attesa di concludere la sua prima stagione da ‘emigrato’ in Francia, ma soprattutto di sapere se farà parte della ‘truppa’ che Prandelli porterà in Ucraina e Polonia, Sirigu ha già fatto sapere che per il momento non pensa ad un suo ritorno in patria. Considerando la presenza al PSG di mister Ancelotti, di Thiago Motta, e di altri giocatori che hanno già militato in Serie A, come Maxwell, Sissoko e Menez, infatti, si può dire che Parigi per Sirigu sia diventata una ‘piccola Italia’.

 

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