RITORNO IN PANCHINA – “Il calcio comincia a mancare un pochino anche a me. Ogni tanto staccare la spina è salutare. Squadra di club o Nazionale? C’è tempo per fare il selezionatore. Italia o Inghilterra? Ormai ho messo le radici a Londra, la famiglia è qui, però quando si sceglie una professione come la mia, che è meravigliosa, non si possono porre steccati: sarò pronto, ovunque mi chiamino. Quando torno? Non c’è fretta, ma forse è giunto il momento. Io resto in fiduciosa attesa del cosiddetto progetto”.
SERIE A E SCUDETTO – “Così, di slancio, mi sembra che la sfida possa essere tra il Napoli e il Milan, tra chi sta insistendo sul proprio progetto e su chi ha comunque l’abitudine a vincere. Poi mi intriga e non poco la Roma: l’arrivo di Franco Baldini, uno dei più grossi conoscitori di calcio internazionale, sa di garanzia. E non ignorerei la Lazio. La Juventus è in fase di costruzione, l’Inter ha giocatori di livello però è in ritardo”.
PREMIER – “Chi vincerà? Penso il Chelsea, che sta acquisendo la mentalità di Villas Boas. Ha perso con il Qpr, domenica, ma ha giocato in nove e non meritava. Gioca un buon calcio, ha un organico di assoluto rispetto: lo vedo favorito”.
SPAGNA – “Lo dico da un po’: per me è l’anno del Real Madrid, che sta crescendo e sta offrendo anche spettacolo. Il Barcellona è da applausi, ma Mourinho stavolta può farcela: la prima stagione non poteva essere semplice, la seconda mi sembra di spessore e quest’avvio suggerisce di crederci”.
S.C.
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