BENESSERE SESSO A 70 ANNI / ROMA – Molti italiani vorrebbero sapere se è possibile avere una vita sessuale attiva nonostante l’avanzare dell’età e l’arrivo nella terza parte della propria vita. In effetti le analisi cliniche ci dicono che c’è un reale calo nella produzione di androgeni, gli ormoni sessuali maschili. Negli uomini però questo calo è lento e porta con sé diverse modifiche, dall’afflosciamento della pelle e della muscolatura, alla diminuzione della elasticità dei vasi sanguigni e, in molti casi, una diminuzione della capacità e interesse sessuale. Inizialmente lieve, assume importanza dopo i 75 anni, età in cui si può stimare un 40-50% di persone attive. Questa è la fotografia degli ultrasessantenni che è stata presentata dall’ottavo rapporto ‘Censis per Salute’ da Giuseppe Roma, direttore dell’istituto di ricerca. Tale rapporto afferma che il 20% degli ultrasessantenni non ha alcun sintomo ricnoducibile all’ansia da prestazione e la sfera sessuale fino agli ottant’anni continua a rappresentare un aspetto importante come nelle altre fasi della vita seppur con ridotta frequenza. Il tabù c’è sulle reazioni affettive: il 56, 1% infatti non condivide che molte persone sopra ai 60 anni, anche famose, abbiano relazioni affettive con persone più giovani. Nonostante l’età continuano a fare progetti di vita, infatti a sessant’anni molte persone ridisegnano la propria esistenza con nuovi progetti e tanti interessi. La vecchiaia diventa dunque un orizzonte sempre più lontano. Altruisti, con un forte senso della collettività: il 76, 2% ama aiutare i figli o i nipoti, il 74,1% adora passare il proprio tempo con gli amici, il 52,1% da soldi in beneficenza, il 48,4% aiuta le persone in difficoltà. Quindi il sesso pare esser più un companatico ad altri aspetti della vita, a cui i “diversamente giovani” prestano maggiore attenzione. “Benchè insicuri e coscienti delle proprie fragilità (71,4%) – conclude Roma – rappresentano un esempio di conoscenza, di comportamento etico e morale”.
Gioia Tagliente