Alimentazione, ossessionati dal cibo sano: l’ortoressia

L'ortoressia (riviera24.it)
ENESSERE CIBO ALIMENTAZIONE ORTORESSIA / ROMA – Una persona eccessivamente esasperata dalla forma fisica, può esser affetta dal disturbo dell’ortoressia. Non è ancora riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale come reale patologia ma sta raggiungendo una diffusione tale da poter parlare di atteggiamento ad elevato rischio alimentare. Ecco alcune delucidazioni tratte dal libro ‘Il vaso di pandora’ (Disturbo del Comportamento Alimentare: guida per familiari, amici, insegnanti e pazienti, Pubblicazione a cura di CESVOL, centro servizio per il volontariato Perugia, 2008).

L’ortoressia, dal greco “orthos” costituisce una sorta di ossessione per i cibi ‘giusti’, ‘corretti’ identificata e studiata da un medico statunitense, Robert Bratman, come una nuova forma di dipendenza dal cibo e si caratterizza da un’eccessiva preoccupazione per la qualità pura del cibo che si assume. Nelle persone ortoressiche sono facilmente riscontrabili tratti di personalità di tipo ossessivo: dedicano ore a discutere sull’esistenza di cibi puri ed impuri, ad acquistare scrupolosamente solo i loro alimenti e cucinarli con eccessivo rigore e possono giungere, per mancanza di tempo e difficoltà di adattamento, a rinunciare al loro lavoro e alle relazioni sociali. Nel libro ‘Health Food Junkies’, Robert Bratman li definisce “drogati di cibo sano”.

Altri elementi tipici dell’ortoressia sono l’attitudine a pensare al cibo per più di tre ore al giorno, a pianificare dettagliatamente anche i menù dei giorni seguenti. La diffusione di questa ‘patologia’ potrebbe essere correlata ad un nuovo genere di alterazioni alimentari giunte negli ultimi anni all’attenzione dei clinici: la diffusione di vere e proprie ‘mode alimentari’ (Hellas Cena, 2006), un altro fenomeno della nostra epoca storica per cui talvolta i limiti tra moda e disturbo propriamente detto, possono essere molto sfumati. Da diversi anni assistiamo infatti alla diffusione, in strati sempre più ampi della popolazione, di vere e proprie filosofie alimentari accomunate da una pericolosa iperselezione degli alimenti e nascoste dietro il nome di dieta a Zona, dieta Atkins, vegetariana, vegana, macrobiotica, crudista, fruttarista etc. Sebbene non sia una conseguenza ineluttabile, è possibile che a lungo andare anche queste diete vengano seguite in maniera eccessivamente rigida o restrittiva potendo arrivare ad esporre l’interessato a carenze vitaminiche e proteiche gravi o a condizionamenti importanti della propria vita sociale.

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