BENESSERE SESSO ORGASMO FEMMINILE PUNTO G / ROMA – L’orgasmo femminile ha spesso dato adito alle teorie più varie. Che sia più difficile da raggiungere rispetto a quello maschile, meno frequente, che dipenda più dal coinvolgimento emotivo piuttosto che da quello erotico, sono tutte affermazioni non del tutto esatte. Alla base di alcuni disagi sessuologici, c’è spesso l’ignoranza dell’anatomia sessuale. Nella donna, buona parte dei genitali non si vede esternamente: appaiono visibili solo le grandi labbra, insieme al ‘Monte di Venere’, ricoperte di peli pubici. L’apertura vaginale è circondata dalle piccole labbra che, all’apice, convergono verso il clitoride, un organo sensoriale anatomicamente molto simile al pene dell’uomo. Anche il clitoride è dotato, di tessuti erettili, che si notano in fase di eccitazione. La vagina, durante l’eccitazione sessuale, è lunga circa 10-11 cm, ed ha una normale curvatura all’indietro. Le sue pareti vengono irrorate da sangue arterioso. All’estremità interna la vagina si ricongiunge con l’utero ed in alto si trovano le tube di Falloppio, ovvero i due canali adibiti al trasporto dell’ovulo prodotto dalle ovaie sottostanti. A parte la struttura anatomica del sesso femminile, è opportuno dire che le fasi della risposta sessuale sia nell’uomo che nella donna sono identiche: desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione.
Secondo uno studio americano del 1999, il 43% delle donne statunitensi avrebbe problemi a raggiungere l’orgasmo. Questo ha spinto la scienza ad indagare: sono stati così compresi, negli ultimi anni, almeno alcuni degli aspetti più caratteristici del piacere di lei. Ad esempio si è venuto a scoprire un punto nella vagina della donna che se stimolato, rappresenta la giusta strada verso il piacere: il famoso punto G. In un recente articolo pubblicato sulla rivista ‘New Scientist’ si cerca di fare un pò di chiarezza sul punto G. Questa è appunto una piccolissima zona della vagina che, se opportunamente stimolata, produce nell’interessata orgasmi intensissimi. L’esistenza del punto G è nota e provata da decenni ma fino al 2008 nessuno era riuscito a individuare anatomicamente la sua posizione. Ci è riuscito, soltanto lo scorso anno, un team di medici italiani capitanati da Emmanuele Jannini, docente di sessuologia medica all’università de L’Aquila, che lo ha localizzato in un piccolo spazio tra uretra e vagina. Specie nella donna, l’input al raggiungimento dell’orgasmo coinvolge anche lo stato emotivo che dipende da fattori psichici e personali che rendono il piacere femminile una condizione estremamente mutevole.