Benessere, arriva la pillola per curare il mal d’amore

La pillola contro il mal d'amore
PILLOLA CONTRO MAL D’AMORE / VIENNA (Austria) – L’amore è un’arma a doppio taglio: può farci sentire al settimo cielo oppure farci sprofondare in un baratro senza fine se non corrisposto. Le chiamano ‘pene d’amore’, un tema su cui sono stati versati fiumi d’inchiostro. Possono veramente straziare chi le prova, al punto che si parla di ‘mal d’amore’ come di una patologia in piena regola. In quanto tale quindi, da oggi può essere curata con farmaci specifici.

Prodotta in Austria (dove è in vendita a 18 euro la confezione), la pillola che promette di alleviare il dolore causato dall’amore, sta per essere commercializzata anche in Italia. È basata su una sostanza estratta dai frutti esotici di un albero che cresce in Costa D’Avorio: il Griffonia Simplicifolia.
“Quando si è felici – spiega Denisa Legac, professore all’Università di Graz, in Austria – l’amore è la cosa più bella del mondo, ma quando si soffre diventa una vera e propria patologia, un’ossessione da cui è difficile staccarsi”. Tale ossessione – sostiene l’azienda produttrice del farmaco – mette in pericolo la propria sicurezza e quella altrui: basti pensare alle ripercussioni negative che si possono avere sotto forma di depressione o aggressività, capace di mutare in stalking e in lesioni fisiche di grave entità.
La causa di tutto risiederebbe nei neurotrasmettitori e nei geni: ”Un polimorfismo genetico della serotonina è stato associato a uno stile amoroso possessivo e dipendente” afferma Enzo Emanuele, medico esperto di psicobiologia. Ed è proprio sulla serotonina che agirebbe il farmaco contro il ‘mal d’amore’.
“Secondo uno studio condotto su 15 ragazzi con un’età media di 23 anni e con alti livelli di ”stress romantico” – prosegue l’esperto – l’uso della serotonina in pillole come integratore ‘sembra suggerire un effetto clinico favorevole in soggetti con stress romantico”.
Nonostante i risultati siano statisticamente significativi, va pero’ detto che il campione di persone studiate e’ molto piccolo rispetto a quello impiegato per la messa in commercio di un qualsiasi altro farmaco, che puo’ arrivare a coinvolgere anche migliaia di persone prima di arrivare sul bancone del farmacista. Resta, quindi, più di qualche dubbio sulla reale efficacia di questa pillola.

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