Genoa-Siena, esclusivo Serra a Radiocalciomercato.it: “Cose mai viste. Intervento della Polizia? Poteva causare il morto”

Genoa-Siena (Getty Images)

GENOA-SIENA ESCLUVISO SERRA RADIOCALCIOMERCATO.IT / ROMA – Intervenuto ai microfoni di Radiocalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it, l’ex prefetto di Roma Achille Serra ha espresso il proprio parere riguardo gli episodi accaduti ieri allo ‘Stadio Ferraris’ durante la partita tra Genoa e Siena. Ecco quanto dichiarato dal funzionario.

DERBY DI ROMA SOSPESO – “Sul giornale di oggi leggevo che il derby tra Lazio e Roma fu interrotto da tre tifosi che invasero il campo, ma non è andata così. E’ stato Galliani, allora presidente della Lega, a chiamare l’arbitro Rosetti al telefono chiedendogli di sospendere. E’ stata una cosa ben diversa rispetto a quanto accaduto a Genova ieri”.

GENOA-SIENA – “E’ stata una cosa mai vista, in cui un gruppo di delinquenti tiene in scacco uno stadio intero. Interventi sbagliati? Io sono abituato a non commentare mai le cose che non so, ma posso assicurare che il prefetto di Genova è funzionario straordinario, il ruolo della Polizia in questi casi non è molto semplice. Intervenire in curva in questi casi può far scatenare una battaglia, con possibili morti. Non è per paura o disorganizzazione, ma è una vera e propria scelta. Bisogna sempre valutare in quel momento cosa per l’ordine e la sicurezza è giusto fare e, sul momento, non è mai semplice agire. La verità ha sempre due facce, non si sa mai qual è quella giusta. Ciò che va fatto ora dalla Questura è inquadrare quelle facce e vietargli di entrare più in uno stadio, poi mi auguro che la Magistratura riesca a rilevare dei reati e condannarli in maniera immediata. Il Genoa non giocherà più allo stadio ‘Ferraris’ quest’anno immagino, ma credo sia l’augurio anche del presidente Preziosi, perché giocare in quell’ambiente, con l’incubo retrocessione, sarebbe davvero difficile per la squadra. Levarsi la maglia? E’ un gesto di resa che non condividerò mai, non sono d’accordo sul gesto della squadra. Capisco che probabilmente l’hanno fatto per garantire la sicurezza, ma questo non compete ai giocatori. Era da tempo che non succedevano fatti di questa gravità, ma purtroppo gli episodi di Genova ci hanno fatto ritornare indietro. Io, comunque, non sono mai stato d’accordo della decisione di lasciare fuori la Polizia dallo stadio, non siamo minimamente ai livelli dell’Inghilterra o di altre nazioni da questo punto di vista.

SANZIONE – Le due giornate a porte chiuse allo stadio ‘Marassi’ sono una punizione giusta, che avevo previsto. Purtroppo va a penalizzare la stragrande maggioranza di tifosi che hanno sottoscritto un abbonamento, ma credo sia la decisione più giusta anche per quanto riguarda la squadra, come auspicava il presidente Preziosi.

MODELLO INGLESE IN ITALIA? – Io ricordo Manchester United-Roma, dove ero sugli spalti con l’allora presidente giallorosso Rosella Sensi. C’era un ragazzo che ha insultato il patron e uno stewart in un attimo l’ha fatto alzare. Anche a Roma con i ‘Red Devils’ ci sono stati scontri, ma vi posso garantire che la curva era in mano alla Polizia e siamo riusciti ad arginare i problemi. In Inghilterra, comunque, gli stewart hanno pieni poteri e sono gente preparata, gli inglesi hanno creato la violenza degli stadi, ma l’hanno anche uccisa. Gli stadi sono di proprietà delle società e le famiglie passano quindi una vera e propria giornata all’insegna dello sport. Qui da noi, invece, è tutto molto diverso, ci sono tantissimi buchi legislativi.

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