CALCIOMERCATO INTER MIHAJLOVIC CT SERBIA FUTURO / ROMA – Sinisa Mihajlovic ha rilasciato un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’ per parlare del suo possibile approdo sulla panchina dell’Inter. Queste le sue parole.
INTER – “Non sono uno che si autocandida e detesto chi sta appollaiato a gufare. Non ho mai tradito un sogno, però, e non sono ipocrita. Se mi si chiede se spero un giorno di allenare l’Inter dico sì e lo ripeto mille volte. Mi fa piacere se il mio nome viene accostato alla panchina nerazzurra. Voglio troppo bene all’Inter per augurarmi che vada male: per cui, da tifoso e da ex, spero che Stramaccioni e la squadra possano centrare un posto in Champions e magari trovare una incredibile rimonta col Tottenham. E’ il momento di restare uniti, serve l’apporto di chi ha più esperienza. Auguro a Stramaccioni di trovare le soluzioni giuste. Se lo merita lui e soprattutto Moratti, al quale mi legano ricordi di anni bellissimi. Poi, io una panchina già ce l’ho: sono orgoglioso di essere il commissario tecnico della Serbia“.
CASSANO – “Non mi spaventerebbe gestirlo. Lo conosco bene, è un bravo ragazzo a cui ogni tanto “parte la brocca”. Pensavo che il matrimonio e la paternità lo avrebbero cambiato. E’ avvenuto solo in parte. La Cassanata è nel suo Dna, prima o poi devi aspettartela. Cassano non cambierà mai del tutto”.
IBRAHIMOVIC, BALOTELLI, TOTTI – “Sarà dura vedere Ibrahimovic alla Juventus. Guadagna una montagna di soldi e ha 31 anni. Ha un carattere forte, devi saper tenergli testa. Balotelli è un altro bravo ragazzo ma anche a 35 farà parlare di sè: prendere o lasciare. Totti è uno dei primi tre giocatori italiani di tutti i tempi e il 10 più grande di sempre: più di Baggio, Del Piero e del mio amico Mancini. Ma se a 37 anni Francesco è ancora il migliore di tutti, vuol dire che il calcio italiano si è fermato”.
MIHAJLOVIC ALLENATORE – “Ho fatto il calciatore ad alti livelli per 20 anni. Un vantaggio. Perché so cosa un giocatore può pensare o provare in certi momenti. Ad allenare oggi sono bravi quasi tutti, la cosa più difficile è la gestione del gruppo. Da Ct ho fatto visita ai maggiori tecnici europei: da Mourinho a Guardiola, da Klopp a Wenger, da Ferguson a Mancini. Ho studiato metodi di allenamento, tattiche, uso delle tecnologie. Ma per tutti il segreto è uno: la gestione del gruppo, entrare nelle teste, Tirare fuori il meglio. Fissare delle regole. E farle rispettare”.
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