Pescara, Bucchi: “Vi spiego a chi mi ispiro”

PESCARA BUCCHI SU RAPPORTO CON LA SQUADRA, DEBUTTO, IDEA DI GIOCO, ALTRI ALLENATORI / PESCARA – Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Cristian Bucchi, 35 anni, l’allenatore più giovane della A ha parlato del suo debutto sulla panchina del Pescara domenica scorsa contro l’Atalanta. Poi il tecnico si é soffermato a spiegare il suo rapporto con la squadra e ha ‘svelato’ i nomi dei tecnici che lo hanno ispirato.

DEBUTTO – “Ho bevuto tantissimo perché a quell’ora cominciava a fare caldo. Mi è piaciuto incontrare vecchi amici come Colantuono e Marino. Alla fine sono rimasto soddisfatto del gioco, non del risultato. Con l’espulsione di Stendardo chissà come sarebbe finita: eravamo sull’1-1 e stavamo tenendo bene”.

RAPPORTO CON LA SQUADRA – “Mi chiamano ‘Mister’ e mi danno del tu: due anni fa Cascione giocava con me, come può essere cambiato il nostro rapporto? Nel rispetto dei ruoli, c’è una vicinanza che se avessi dieci anni di più non sarebbe possibile”.

IDEA DI GIOCO – “Offensivo ma equilibrato, con 11 giocatori chiamati a svolgere più compiti. Soltanto Zeman cura la fase offensiva e dimentica il resto”.

NO AI CALCIATORI TRISTI – “Questo è uno sport meraviglioso: chiede impegno e ottimismo”.

ALTRI ALLENATORI – “Di Giampaolo e Pioli cerco di imitare la cura nei dettagli, di Bisoli la grinta e la voglia di ottenere un risultato. E non dimentico gli altri: da Boskov e Castagner, a Ventura, uno dei più preparati e Di Francesco che aveva capito che ormai ero agli sgoccioli”.

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