Nazionale, Prandelli vuole Icardi. Poi su Balotelli…

NAZIONALE PRANDELLI SU GUARDIOLA, DESCHAMPS, MARCHETTI, ICARDI, BALOTELLI E EL SHAARAWY / MILANO – Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, il ct della Nazionale italiana ha parlato della firma di Guardiola col Bayern Monaco. Poi l’ex Fiorentina ha fatto il punto sugli azzurri e sulle sue speranze per il futuro.

GUARDIOLA AL BAYERN MONACO – “Una scelta che è una cometa. Attenzione, il calcio va in quella direzione: società organizzata, cultura del lavoro, gioco propositivo, stadio moderno, tifosi maturi che non tifano contro. Pep ci dice: seguite il modello del calcio tedesco. Ha ragione”.

DESCHAMPS-FRANCIA – “Contro di noi ha mostrato il suo valore. Guardate come sono cresciuti in due mesi Belfodil e Pogba e immaginate cosa potrà diventare nel 2014”.

MARCHETTI
– “Sta facendo bene, lo seguiamo. Potrebbe essere con noi alla prossima. Ma con me Buffon è titolare da qui alla fine del mondo”.

TERZINI – “Criscito e Santon vanno bene. De Sciglio ha confermato di essere un ragazzo di grande prospettiva, buono per due fasce. Riadattare Schelotto terzino? E’ lui il primo a non esserne convinto. Invece deve, perché è lì che può imporsi a livello internazionale e tornarci utile. Da ala ha gamba, ma non un dribbling irresistibile. Anche Colantuono gliene ha parlato”.

LODI – “Volevo portarlo all’Europeo. Ne parlai con Montella, poi feci una scelta di prospettiva: Verratti nella lista dei 30. Anche per questo mi è sembrato scandaloso che in Italia se lo siano lasciati scappare: un under 21 già arrivato in Nazionale. Verratti ora fatica?  Un passaggio cruciale, che capita a tutti i giovani: smetti di essere una novità e tutti diventano più esigenti. E’ qui che devi dimostrare forza. E’ qui che i grandi fanno il salto”.

FLORENZI – “Ha il vantaggio di essere stato sempre nel suo ruolo ideale. E, date le sue caratteristiche, gioca con una generosità che ti porta a perdonargli qualche errore”.

DE ROSSI – “Se l’ho sentito? Non serve. E non devo essere io a coccolarlo. Giusto che affronti da solo, in modo adulto, il momento con il suo allenatore. Daniele è tosto. Uscirà rafforzato e in azzurro ci metterà ancora più orgoglio”.

BALOTELLI – “Abbiamo parlato per telefono, gli ho dato consigli personali, che restano tra noi. La situazione calcistica è chiara: è fermo ai gol di giugno alla Germania. Siamo quasi a febbraio. Chi ricorda una bella giocata da allora? La speranza è sempre la stessa: che Mario decida di investire finalmente su di sé; che dica una buona volta: okay, ora divento il più forte del mondo; che metta in cantina il personaggio e lasci parlare solo il calciatore. Io ci credo sempre. Per nessuna ragione un allenatore può permettersi di mollare tanto talento. Non esiste un allenatore che più di Mancini meriti la riconoscenza di Mario. Lo ha voluto, difeso. Mario deve fare ciò che gli chiede Roberto. Il Milan? Non mi riguarda”.

EL SHAARAWY
– “Ricordo i commenti dopo il suo esordio contro l’Inghilterra. Molti lo criticarono. Io invece vidi la corsa di un giocatore vero, che lottò con generosità per la squadra. Gli dissi: “Vai e dai il massimo al Milan. Ci rivedremo”. Non avevo bisogno che segnasse 14 gol. Mi bastava quello che avevo visto. A giugno in Confederations? Devo ancora parlarne con Mangia. Le finali europee dell’Under 21 sono importanti, ma la priorità è la Nazionale. Ce li divideremo. Credo che El Shaarawy e Verratti saranno con noi”.

NUOVI ITALIANI?
– “Uno su tutti: Icardi della Samp. Vuole l’Argentina? A noi ha detto altro… Gli abbiamo parlato, c’era un’intesa, poi è successo qualcosa. Ma ci speriamo ancora”.

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