L’Editoriale di Sugoni – Di Matteo, Mancini, Spalletti e una Champions difficile per gli italiani

EDITORIALE SUGONI DI MATTEO MANCINI SPALLETTI CHAMPIONS / MILANO – Un esonero così rapido nessuno se lo aspettava. Eppure Roberto Di Matteo – nonostante il doppio trionfo in Champions e F.A. Cup – aveva faticato molto in estate per guadagnarsi la riconferma sulla panchina del Chelsea. Il rapporto con Abramovich non è mai decollato e dopo la sconfitta con la Juve (seguita a quella contro il Wba), il russo non ci ha pensato un attimo: alle 10 inglesi del mattino dopo sul sito della società c’era già l’annuncio di una decisione presa nella notte. Perché Abramovich da anni sogna Pep Guardiola. Paradossalmente va in questa direzione pure l’ingaggio di Benitez, l’uomo che ha lanciato ‘El nino’ Torres a Liverpool: un contratto solo fino a fine stagione. Proprio come con Di Matteo l’anno scorso. Il paradosso forse è che uno dell’esperienza e del carisma di Benitezabbia accettato una soluzione simile. Pep intanto continua nel suo anno sabbatico. Ma certo, ora il Chelsea ha anche il tempo per programmare bene il suo eventuale arrivo. Quindi, in un attimo , è diventata la favorita numero uno per farlo tornare in panchina. Una serata difficile è stata pure quella di Roberto Mancini. Anzi, è stata una Champions difficile. Tra mancate vittorie e stoccate ricevute per le due eliminazioni consecutive al primo turno di Champions (le ultime a firma Josè Mourinho). In Inghilterra il paragone con Di Matteo è scattato immediatamente. Ma la situazione è diversa. Il Mancio campione di Premier in carica, in Inghilterra è ancora in testa. La sua panchina è più salda. Certo, il bis in campionato diventa un passaggio necessario per assicurarsi – oltre al presente – anche il futuro. Un futuro incerto per Luciano Spalletti. Anche lui vittima della Champions e di un momento non semplice per il suo Zenit. Il futuro che fa più discutere invece è quello di Didier Drogba: potrebbe effettivamente lasciare la Cina – magari anche solo temporaneamente visto che la stagione si è appena conclusa – le ultime voci parlano di un suo ritorno al Chelsea. La Juve osserva sempre con interesse, ben sapendo comunque che il pensiero numero uno dell’ivoriano al momento è la Coppa d’Africa, a cui parteciperà tra gennaio e febbraio. Non in Africa, ma in Sudamerica guardano tante squadre italiane. Il Milan, che tiene d’occhio i talenti del Santos (il portiere Rafael, il centrocampista Arouca, ma soprattutto Felipe Anderson), il Palermo, dove combaciano alla perfezione gli ottimi colpi sudamericani degli ultimi anni con la conoscenza del mercato argentino di Pietro Lo Monaco (Guido Pizarro del Lanus l’ultimo giocatore seguito) e ilParma (con osservatori segnalati in Paraguay). In Italia invece il Catania pensa allo sloveno Beric e il Genoa è già al lavoro su tanti fronti: Matuzalem è vicino – visti anche gli ottimi rapporti con la Lazio – ma si pensa anche a Kjaer per la difesa e Floro Flores per l’attacco. Il mercato è vicino e i rossoblu di solito ne sono sempre protagonisti.

Alessandro Sugoni
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