JUVENTUS NAPOLI MAROTTA CONTE CASSANO / TORINO – La Juventus continua a vincere e convincere, dimostrando sempre di più la sua superiorità in Italia. Senza top-player ma con un gruppo di giocatori che si fa sempre trovare pronto. Beppe Marotta non può che prendersi i meriti per la costruzione di questa grande squadra. “Le statistiche aiutano a fare un’analisi più completa. Solo una sconfitta in tante gare ufficiali significa che siamo un modello vincente, il tutto valorizza il nostro valore. – le parole dell’ad bianconero a ‘Radio Anch’io lo Sport’ – Abbiamo costruito prima uno zoccolo duro in società, poi ci siamo occupati dell’area tecnica, partendo in primis da un allenatore che è stato capitano della Juventus. Non abbiamo campionissimi ma tutti sanno dare in qualsiasi momento il loro contributo vincente”.
RICOSTRUZIONE “Due anni fa abbiamo cambiato tutto, con l’obiettivo di avere una rosa completa. Dei “vecchi” ci sono solo Buffon, De Ceglie, Chiellini e Marchisio. Abbiamo fatto una grande rivoluzione con tanti giocatori dello stesso livello: chiunque giochi, chiunque entri in campo a partita in corso riesce a dare lo stesso contributo degli altri, come accaduto sabato contro il Napoli. Merito di Conte, che non lascia mai nulla di impreparato”.
CONTE “La sua presenza è fondamentale. Ha grande cultura del lavoro che si esplica durante la setimana, quando poi si prepara la gara. Quando arriva la partita la squadra è già preparata, fermo restando che in 90′ ci sono molte componenti imprevedibili. La sua assenza in panchina pesa, ma abbiamo giocatori come Buffon e Pirlo che con la loro esperienza aiutano in campo tutti gli altri giocatori. Paradossalmente la sua assenza è uno stimolo in più per i calciatori”.
PIRLO “Rispetto e concordo la sua scelta di proseguire l’esperienza in azzurro. É un professionista eccezionale, sa gestire il suo lavoro nel club e la sua presenza in Nazionale. Parliamo di un campione vero, lui e Buffon sono punti di riferimento per tutti i giovani che vogliono emergere”.
DROGBA “Siamo il migliore attacco della Serie A, con 12 giocatori andati in gol. Il collettivo è la nostra arma vincente, più che top-player noi abbiamo un top team. Pensiamo a Pogba, giovane ed arrivato a costo zero: non sempre è il grande nome a fare bene. E poi ricordiamo che in Italia è ora impossibile avere un certo tipo di giocatore, il cosiddetto top-player”.