EDITORIALE SUGONI CANDREVA VERRATTI GILARDINO NAZIONALE / MILANO – C’è una Nazionale figlia del mercato. O meglio, figlia anche delle scelte di mercato. Una Nazionale conquistata, o riconquistata anche perché in estate si è cambiata maglia. Emiliano Viviano in realtà ha sempre fatto parte delle scelte di Prandelli: ma non è un caso che il suo debutto azzurro sia avvenuto proprio a Firenze, la sua città. E chissà se è un caso che il meglio di sé lo stia dando da quando ha cominciato a difendere la porta della sua squadra del cuore. Che – il suo augurio – potrebbe consacrarlo definitivamente come vice-Buffon. Anche Balzaretti era già uno del giro, ma anche lui è stato uno dei protagonisti del mercato estivo, con il passaggio alla Roma. Di certo chi ha fatto il salto più grande l’estate scorsa è stato Marco Verratti: il suo trasferimento a Parigi sembrava pieno di punti interrogativi per lui che era sempre stato al Pescara (e a Pescara). Dubbi spazzati via in pochissimi mesi: sotto la guida di Carlo Ancelotti, Marco è già diventato un top da Champions. E l’Italia ha capito che il dopo-Pirlo (pur essendoci delle ovvie differenze tra i due) in azzurro è già scritto. Il nostro campionato ha perso un probabile futuro campione. Grazie al Milan però sta ritrovando un grande giocatore: Riccardo Montolivo si era un po’ perso nelle ultime stagioni a Firenze. Cambiare aria (e maglia) gli ha di certo fatto bene. E il derby ha dimostrato che lui (insieme ad El Sharaawy) può essere considerato una delle poche note positive di questo complicato inizio rossonero. Ha iniziato addirittura alla grande Antonio Candreva: lui alla Lazio era già arrivato a gennaio scorso, ma non era così scontato che potesse rimanere. Alla fine Lazio e Udinese hanno trovato l’accordo per la comproprietà. Lui ha superato lo scetticismo dei tifosi ed è tornato quello che faceva sognare ai tempi del Livorno. Anzi, anche meglio. L’impressione è che – se continuerà così – la maglia della nazionale non la lascerà più. L’ha ritrovata quando sembrava quasi impossibile invece Alberto Gilardino: il caso più chiaro di rinascita legata al mercato. Il suo passaggio estivo al Bologna ha fatto bene a tutti. Ai rossoblu che hanno trovato un altro super bomber dopo Di Vaio. E soprattutto a lui, tornato a fare tanti gol, in tutti i modi. Come qualche anno fa, quando lo allenava proprio Prandelli. L’aria di Bologna ancora una volta ha avuto un effetto benefico. E Gilardino ha intenzione di respirarla ancora a lungo. Come quella della ritrovata Nazionale.
Alessandro Sugoni
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