Milan-Atalanta, conferenza Allegri: “Molti vogliono il mio posto. Con Galliani ceno spesso”

MILAN ATALANTA CONFERENZA ALLEGRI / MILANO – Dopo qualche inconveniente col microfono, inizia la conferenza stampa di Massimiliano Allegri, tecnico del Milan, in previsione del match con l’Atalanta. Il tecnico: “Loro sono una squadra difficile da affrontare, lo hanno dimostrato sia col Cagliari che con la Lazio nonostante la sconfitta. Pazzini in Nazionale dopo Cassano? Mi ha fatto piacere che Antonio sia andato all’Europeo dopo l’infortunio così come la convocazione di Giampaolo. Non so se c’è un feeling tra il mio lavoro e quello di Prandelli, ma è normale che un allenatore lavori in funzione di far rendere al meglio i propri giocatori. Il ct inoltre ha dato grandi possibilità a moltissimi giocatori”.

NIANG – Si è tanto parlato delle gesta di questo ragazzo fuori dal campo, adesso Allegri parla anche delle sue doti nel rettangolo di gioco: “Bisogna considerare che ha 17 anni. Non è un giocatore del presente, sarà un giocatore del futuro. Chiaramente ogni cosa che farà di buono questa stagione sarà tanto di guadagnato”.

PAZZINI – “L’ho tolto ieri dopo 20′ di allenamento per questo fastidio al ginocchio, ma credo che ci sia il 99,9% di possibilità di vederlo in campo”.

PROGETTO CRESCITA – “Dobbiamo essere consapevoli della nostra forza. Con i risultati l’autostima cresce, ma il Milan ha senza dubbio una squadra in grado di poter lottare. Dobbiamo cercare di crescere a livello collettivo e individuale, tattico e mentale, senza troppe pressioni, serenamente. Non mi piace affrontare le partite con la paura. El Shaarawy? Ha 19 anni, e l’età come non si cambia per i vecchi non si cambia per i giovani. Domani giocherà o lui o Bojan. Sono due giocatori diversi, e fino a domani ho tempo per decidere quale sia più opportuno schierare”.

INFORTUNATI – “Pato sta recuperando, Robinho è più avanti. Montolivo stiamo valutando se schierarlo con l’Anderlecht”.

FUTURO E GALLIANI – Sulla cena saltata: “Lo vedo spesso e ceno spesso con lui e altre persone, soprattutto a Forte dei Marmi. Quella volta ero a Livorno da mio figlio e poi sono andato a Milano da mia figlia, ma se voglio cenare con lui non ho problemi a farlo. So che tanti ambiscono al mio ruolo, ma è normale essendo l’allenatore del Milan. Bisognerà lottare, lo sapevo dall’inizio della preparazione. Ma per parlare di qualcosa con Galliani bisogna che ci sia qualcosa”.

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