VIDEO – Speciale squadre nella leggenda, Barcellona ’10-’11 vs Napoli ’86-’87

Napoli 1986-1987
VIDEO SPECIALE SQUADRE NELLA LEGGENDA / Calciomercato.it ha lanciato una nuova rubrica dal titolo ‘Speciale squadre nella leggenda’ che vi ha tenuto compagnia durante l’estate. Ogni settimana sono state presentate e messe a confronto due formazioni che hanno scritto la storia del calcio, ripercorrendo i successi, analizzando gli allenatori, le tattiche, punti deboli e punti di forza, i propri campioni e gli stili di gioco. Nell’ultimo numero il Barcellona 2010/2011 e il Napoli 1986/1987.

BARCELLONA 2010/2011: LA SQUADRA ILLEGALE – Il Barcellona targato Guardiola rappresenta forse la squadra più forte mai vista, almeno nell’epoca moderna. Un gioco stellare, fatto di passaggi corti e verticalizzazioni improvvise ha reso micidiale una gruppo di fenomeni. Il tutto con l’aggiunta di un certo Leo Messi, da molti considerato il giocatore più forte di tutti i tempi, il signore del calcio. E qui i paragoni con Maradona si consumano, ma all’età di 25 anni ‘La Pulce’ argentina ha già frantumato tutti i record possibili: oltre 260 reti, 3 volte Pallone d’Oro, uno stile unico ed inimitabile. Unico neo quello di non essere ancora riuscito ad essere decisivo con la sua Argentina. Classe pura al servizio di una squadra costruita con il vivaio, la famosa ‘Cantera’ fucina di campioni, per un lavoro meticoloso che ha portato i ‘Blaugrana’ sul tetto del Mondo ormai da anni. La stagione 2010/2011 è l’apice del successo: Liga disintegrata con 96 punti, una Champions League vinta di autorità dopo il successo in semifinale contro i rivali del Real Madrid con lo strepitoso 2-0 del ‘Bernabeu’, la vittoria in Supercoppa spagnola e lo spettacolo del 3-1 di ‘Wembley’ contro il Manchester United (Pedro, Messi, Villa). Solo due anni prima l’altra Champions dell’era Guardiola: ancora una volta sono i ‘Red Devils’ di Ferguson a farne le spese all”Olimpico’. Poche parole non bastano a descrivere una squadra, un meccanismo perfetto, un’ideologia di calcio che ha cambiato gli schemi di questo sport. Il merito è anche del tecnico spagnolo, che ha saputo valorizzare al meglio i fenomeni di casa Barca. Il cosìddetto ‘Tiki-Taka’ permette ai catalani di mantenere il controllo di palla per tre quarti della partita con veri e propri maestri del calcio come Iniesta e Xavi. La difesa scopre in Pique uno dei più forti centrali al mondo e con Puyol forma una coppia insuperabile. Busquets la diga, Dani Alves lo stantuffo di fascia mentre in attacco servono pochi schemi. Pedro e Villa le frecce al servizio di Leo Messi. Il resto è pura fantasia e spettacolo abbinato alla concretezza.

Rosa Barcellona 2010/2011: Víctor Valdés, Daniel Alves, Piqué, Puyol, Villa, Iniesta, Bojan, Messi, Jeffrén, Pinto, Mascherano, Keita, Busquets, Pedro, G.Milito, Maxwell, Afellay, Adriano, Abidal, Fontàs, Nolito, Sergi Roberto, Víctor Vázquez, Thiago. All: Josep Guardiola.

NAPOLI 1986/1987: MARADONA L’ORO DI NAPOLI – Il 30 giugno 1984 è una data storica per il Napoli. Segna infatti l’acquisto da parte del presidente Ferlaino di tale Diego Armando Maradona dal Barcellona per 15 miliardi. E’ l’inizio del delirio azzurro. Il 1987 è l’anno del primo scudetto partenopeo e della terza Coppa Italia. Decisivo il pareggio con la Fiorentina (rete di Carnevale) che consegnò il tricolore alla squadra di Ottavio Bianchi con una giornata di anticipo mandando in estasi una città intera tra feste, striscioni e fuochi d’artificio. Il ‘Pibe de Oro’ non fu solo il miglior marcatore di quel Napoli (17 reti) ma fu un vero e proprio trascinatore. Componente di quel giocattolo ‘Ma-Gi-Ca’ che nascerà l’anno seguente con l’arrivo di Careca e con le reti di Giordano. Una stagione anch’essa da incorniciare perchè vide arrivare il primo trofeo internazionale, quella Coppa Uefa conquistata battendo in finale lo Stoccarda (andata 2-1, ritorno in terra tedesca 3-3) e poco dopo anche il secondo scudetto. Inutile soffermarsi sul numero 10 che nel mondiale messicano 1986 prese per mano l’Argentina portandola al successo. Maradona però è la ciliegina sulla torta di una squadra che ha fatto sognare. Garella una sicurezza tra i pali. Ferrara, Renica e Bagni alzavano la muraglia, poi spazio ai gol e alla fantasia con Maradona, De Napoli, Giordano e Carnevale. Il tutto senza dimenticarsi di un grande Ottavio Bianchi in panchina. L’allenatore bresciano segnò il quadrienno d’oro 85/’89, portando in Napoli per la prima volta al successo in campo nazionale e continentale grazie alla sua esperienza e al suo carattere vincente.

Rosa Napoli 1986/1987: Garella, Di Fusco, Taglialatela, Bruscolotti, Ferrara, Ferrario, Renica, Volpecina, Bigliardi, Carannante, Filardi, Lampugnani, Sola, Bagni, De Napoli, Romano, Celestini, Muro, Caffarelli, Giordano, Maradona, Carnevale. All: Ottavio Bianchi

VIDEO – La finale di ‘Wembley’: Barcellona-Manchester United 3-1

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