VIDEO – Speciale squadre nella leggenda: Benfica ’61-’62 vs Boca Juniors ’76-’77

Boca Juniors 1976

VIDEO SPECIALE SQUADRE NELLA LEGGENDA / Calciomercato.it lancia una nuova rubrica dal titolo ‘Speciale squadre nella leggenda’ che vi terrà compagnia durante l’estate. Ogni settimana verranno presentate e messe a confronto due formazioni che hanno scritto la storia del calcio, ripercorrendo i successi, analizzando gli allenatori, le tattiche, punti deboli e punti di forza, i propri campioni e gli stili di gioco. Nel penultimo numero il Benfica 1961/1962 e il Boca Juniors 1976/1977.

BENFICA 1961/1962: IL MITO EUSEBIO – Dici Benfica e subito pensi a lui, Eusebio da Silva Ferreira, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, uno di quelli che hanno scritto la storia del calcio a suon di gol. Il Benfica però è anche leggenda. Furono infatti proprio i lusitani a giocare contro il ‘Grande Torino’ prima della tragedia di Superga. Il biennio 1960/1962 è senza dubbio il periodo di maggiori glorie per il Benfica, trascinata sul tetto d’Europa dal suo leader indiscusso. Al partire dal 1959 una serie di otto titoli nazionali consecutivi viene arricchita dalla prima Coppa dei Campioni della sua storia. E’ il 31 maggio 1961. A Berna il Barcellona si deve arrendere 3-2 e la coppa dalle grandi orecchie cambia per la prima volta padrone dopo i cinque anni di strapotere Real. L’anno seguente i lusitani si riaffermano. In patria arriva anche la Coppa Nazionale mentre il bis più atteso è quello in Europa. Allo ‘Stadio Olimpico’ di Amsterdam Eusebio e compagni stendono 5-3 il Real Madrid (doppietta per il fenomeno portoghese e tripletta ‘Merengues’ di Puskas) dopo aver fatto fuori Austria Vienna, Norimberga e Tottenham in una straordinaria doppia semifinale. Quella squadra fu costruita con sacrificio e sudore dall’allenatore ungherese Bela Guttmann, capace di lanciare Eusebio in prima squadra e fautore di un 4-2-4, seppur embrionale, che esprimeva tutta la sua propensione al gioco offensivo. La squadra poi poggiava tutte le sue sicurezze sul giovane fenomeno di origine mozambicana e i suoi numeri parlano da soli: Pallone d’Oro 1965, due vole Scarpa d’Oro con oltre 315 reti in quindici anni di Benfica, sette volte capocannoniere e terzo con il Portogallo ai mondiali inglesi del 1966. Eusebio ma non solo. Il capitano Mario Coluna fu una vera e propria colonna del centrocampo. ‘Il mago santo’, così come veniva chiamato, era un mancino elegante e di fantasia e grazie al suo dinamismo era capace di occupare qualsiasi zona del campo. L’intesa tra i due fenomeni era pressoché perfetta. Poi la difesa con Germano e Angelo Martins si scoprì solida e rocciosa. In avanti un certo Josè Aguas, uomo da 267 reti in poco più di 260 partite. Spezzare l’egemonia del Real in quegli anni non era affatto facile; solo la classe, la voglia e lo spirito combattivo di quel Benfica potevano riuscirci.

Rosa Benfica 1961/1962: Pereira, Benje, Rita, Germano, Angelo Martins, Fernandes, Machado, Santos, Cruz, Cavem, António da Cruz, Coluna, Augusto, Eusébio, Santana, Augusto Silva, Simões, Águas, Torres. All: Guttmann.

BOCA JUNIORS 1976/1977: BOCA SUL TETTO DEL MONDO – Sono gli anni del grande Boca, sono gli anni di Juan Carlos ‘Toto’ Lorenzo, allenatore serio e preparatissimo, giramondo e idolo in patria, che si sedette anche sulla panchina della Lazio per due volte. Dopo sei anni a secco di successi Lorenzo riporta il Boca Juniors al trionfo in ambito nazionale ed internazionale. Nel 1976 conquista prima il Metropolitano poi il Torneo Nacional (gol di Ruben Sune), uno dei più amati dai tifosi perché unica volta nella storia che si sono affrontati in finale Boca Juniors e i rivali del River Plate. Ma le vere emozioni arrivano dalla Copa Libertadores. La finale contro i brasiliani del Cruzeiro viene rigiocata per ben tre volte; l’ultima, in campo neutro, finisce ai rigori e per la prima volta il Boca si laurea campione del Sudamerica. In Coppa Intercontinentale affronta i tedeschi del Borussia Monchengladbach. Nella doppia finale arriva prima il 2-2 alla ‘Bombonera’ poi il roboante 3-0 degli argentini in Germania che consacra il club di Buenos Aires sul tetto del Mondo, difeso poi un anno dopo. Una squadra tenace, sanguigna e cattiva al punto giusto quel Boca, nel puro stile di futbol argentino. Non grandi individualità: gli anni di Maradona erano alle porte. La pragmaticità del gioco europeo di Lorenzo lasciava spazio però all’estro. Un 4-3-3 dinamico e dalle mille soluzioni. Suñe (377 presenze) in mezzo al campo ad inventare calcio con il suo tocco magico e la sua sregolatezza, coadiuvato da Salinas e Zanabria. In avanti Saldano era uomo squadra: pochi gol ma tanto movimento e poi Ernesto Mastrangelo, che si fece amare per i gol decisivi nonostante i trascorsi al River. I grandi nomi inizieranno ad arrivare solo qualche tempo dopo con Maradona, Riquelme e Palermo. Intanto la storia del Boca l’hanno fatta loro.

Rosa Boca Juniors 1976/1977: Gatti, Pernía, Tesare, Mouzo, Tarantini, Ribolzi, Suñé, Zanabria, Mastrángelo, Veglio, Bordon, Pavón, Felman, Ortiz, Bernabitti, Trobbiani, Benitez, Salinas, Saldano. All: Lorenzo.

VIDEO – La storica finale di Coppa Campioni tra Benfica e Real Madrid del 1962

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