VIDEO SPECIALE SQUADRE NELLA LEGGENDA / Calciomercato.it lancia una nuova rubrica dal titolo ‘Speciale squadre nella leggenda’ che vi terrà compagnia durante l’estate. Ogni settimana verranno presentate e messe a confronto due formazioni che hanno scritto la storia del calcio, ripercorrendo i successi, analizzando gli allenatori, le tattiche, punti deboli e punti di forza, i propri campioni e gli stili di gioco. Nel sesto numero il Bayern Monaco 1973/1974 e il Liverpool 1983/1984.
BAYERN MONACO 1973/1974: LA CORAZZATA TEDESCA – Gli anni ’70 sono quelli del dominio tedesco. Non solo perchè il Bayern Monaco riuscì a diventare la prima squadra del suo Paese a conquistare la Coppa dei Campioni ma anche e soprattutto perchè fu in grado a creare un ciclo mitico, una vera e propria corazzata vincente comandata da quel mostro sacro del calcio chiamato Franz Beckenbauer. Il 1970 vede l’arrivo di Udo Lattek sulla panchina dei bavaresi; in assoluto uno dei tecnici più vincenti della storia tedesca. Il 1973/74 è l’anno della consacrazione: Bundesliga (1 punto sul Borussia Moenc.) e soprattutto la prima Coppa dei Campioni contro l’Atletico Madrid. Al mitico stadio ‘Heysel’ il 15 maggio 1974 la gara finisce sull’1 a 1 dopo i supplementari e viene così ripetuta due giorni dopo, questa volta senza storia. Le doppiette di Muller, capocannoniere del torneo con 8 reti e Hoenes portano i biancorossi sul tetto d’Europa. Ma il ciclo è appena iniziato. Le difficoltà in Bundes portano gli uomini di Lattek a dirottare i propri obiettivi in campo europeo e le vittorie non si fanno attendere. Altre due Coppe Campioni nel giro di due anni: nell’edizione 1975 successo sul Leeds mentre nel 1976 sconfitto in finale in St.Etienne. Sempre nel 1976 arriverà anche l’Intercontinentale contro il Cruzeiro. Quella straordinaria macchina da guerra chiamata Bayern era il vero e proprio cantiere della nazionale tedesca a Messico ’70 e campione d’Europa nel 1972. Una squadra tosta, forte, fortissima in ogni reparto: Maier in porta una garanzia, il rivoluzionario e sempre temuto Breitner, poi la fantasia di Uli Hoenes, i gol del killer Gerd Muller e la straordinaria classe di Franz Beckenbauer, vero trascinatore, giocatore completo e universale, fresco Pallone d’Oro. ‘KaiserFranz’ ha scritto la storia della squadra della sua città per ben tredici anni, arrivando a vincere tutto anche con la Nazionale, con la quale ha collezionato oltre 100 presenze. Meritatissimo il riconoscimento come miglior giocatore del mondo dell’anno 1972 (ottenuto nuovamente nel ’76). Due i punti di forza di questo Bayern: la fisicità ed il cinismo. Beckenbauer e Muller erano le fondamenta: uno creava, distruggeva, impostava, l’alto faceva ciò che gli riusciva meglio e che in pochi sapevano fare alla sua maniera: segnare.
Rosa Bayern Monaco 1973/1974: Robl, Maier, Rohr, Beckenbauer, Hansen, Jensen, Weis, Hadewicz, Robel, Breitner, Schwarzenbeck, Roth, Durnberger, Kapellmann, Hoenes, Zimmermann, Hoffmann, Schneider, Gersdorff, Jovanovic, Hansen, Ivangean, Muller, Torstensson. All: Lattek.
LIVERPOOL 1983/1984: UN ANNO DA FAVOLA – La stagione 1983/1984 fu tutta una favola per il Liverpool. I ‘Reds’ tornano sul tetto d’Europa a distanza di pochi anni. L’annata però non inizia nel migliore dei modi: Paisley lascia la guida della squadra e al suo posto c’è Joe Fagan, suo vice. La campagna acquisti vide l’arrivo del gioiello Wark dall’Ipswich cha andò a rinforzare una squadra già collaudata. Terzo successo consecutivo in Premier Legaue con facilità imbarazzante e vittoria in Coppa di Lega. Unica macchia un misero addio alla FA Cup nei sedicesimi. A questo punto non restava che puntare di nuovo al trofeo continentale. La finale di Roma contro i giallorossi fu la prima nella storia della competizione a risolversi ai calci di rigore. I ‘Reds’, al loro quarto successo, eliminarono nell’ordine Odense, Athletic Bilbao, Benfica e Dinamo Bucarest. Il 30 maggio 1984 davanti a 70mila spettatori per la maggior parte romanisti, Pruzzo pareggia la rete di Neil e la partita arriva in parità fino al 120′. Decisivo l’errore di ‘Ciccio’ Graziani e la trasformazione di Kennedy. Un team equilibrato e compatto il Liverpool di quegli anni, arricchito da individualità prestigiose. Il miracolato Grobbelar, debuttante e grande protagonista in occasione dei rigori contro la Roma, Neil e Kennedy gli stantuffi in difesa, poi a centrocampo spazio a corsa, fantasia e velocità con capitan Souness, Kenny Dalglish, arrivato per rimpiazzare Keegan, Whelan e Lee. In avanti la stella Ian Rush, autore di 37 reti in campionato, 47 stagionali. Arrivato giovanissimo, con poca fiducia in se stesso e contestato per le prestazioni deludenti, il gallese riesce nel corso degli anni a conquistare ‘Anfield’ con i suoi oltre 130 gol. L’avventura in Italia alla Juventus fu poco fortunata e così tornò a ‘casa’ fino al 1996, segnando altre 90 reti e avviandosi lentamente verso il tramonto di una carriera di alti e bassi ma con sempre molti gol.
Rosa Liverpool 1983/1984: Grobbelaar, Bolder, Beglin, Gillespie, Hansen, Kennedy, Lawrenson, McGregor, Neal, Nicol, Thompson, Johnston, Lee, Souness, Wark, Whelan, Dalglish, Hodgson, Robinson, Rush, West. All: Fagan.
VIDEO – I rigori della finale di Coppa Campioni tra Liverpool e Roma del 1984