Mercato Milan, ESCLUSIVO Gentili (RaiSport): “Provenzali? Grande dolore, un signore e un grande giornalista. Europei? Bilancio positivo”

MERCATO MILAN ESCLUSIVO GENTILI / ROMA – E’ morto questa notte a Genova il giornalista sportivo della ‘Rai’,Alfredo Provenzali, voce storica di ‘Tutto il calcio minuto per minuto‘. Ai microfoni di RadioCalciomercato.it, web radio ufficiale di Calciomercato.it, è intervenuto il giornalista di ‘RaiSport’, Bruno Gentili, per esprimere tutto il suo dolore in seguito a questa improvvisa scomparsa.

SCOMPARSA PROVENZALI – “Esprimo il mio grande dolore, ho conosciuto Alfredo molto bene ed ho avuto modo di frequentarlo in tutti i campi del mondo. Signore nella vita, che aveva un grande dono, quello dell’umiltà. Non faceva mai pensare la sua grandiosità e la sua autorevolezza. Provenzali era molto scrupoloso e preparava in maniera quasi enciclopedica i grandi appuntamenti sportivi. Un grande professionista insomma. Gli insegnamenti che lascia? Avere sempre paura del microfono, affrontarlo con la giusta dose di tremarella. Se ti avvicini al microfono con arroganza, rischi uno ‘scivolone’, mi ripeteva sempre. Questo è stato il suo più grande insegnamento. Non c’è un altro Provenzali, così come non ci sono altri Ciotti o Ameri nel panorama giornalistico italiano. Bastava alzare la cornetta del telefono per riconoscere la loro inconfondibile voce. Nel giornalismo radiofonico di oggi c’è uniformità negli stili”.

MERCATO – “Con i solidi ricavati dalle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva, puoi comprare giovani promettenti. E’ un’operazione che condivido in pieno, anche perché vai a ridurre il tetto ingaggi. Ci vuole molto coraggio, è vero, perché c’è la rabbia dei tifosi, ma il Milan guarderà al futuro con un certo ottimismo. A cifre basse possono arrivare giovani davvero promettenti”.

BILANCIO EUROPEI – “Bilancio? Per quel che riguarda la squadra azzurra è positivo. Ci avevamo fatto la bocca e siamo passati dall’euforia a una delusione cocente, in fretta. Non mi aspettavo un crollo del genere, anche se avevo notato poca convinzione negli occhi di Prandelli quando ho intervistato il Ct azzurro il giorno della finale. Tanti allenatori del passato hanno pagato debiti di riconoscenza, come Bearzot e lo stesso Lippi durante i mondiali in Sudafrica. Prandelli non voleva rivoluzionare la squadra nell’appuntamento decisivo: Balzarettiandava, ad esempio, riconfermato, così come Diamanti. Non so se avremmo vinto, ma di sicuro non sarebbe finita 4-0 per la Nazionale di Del Bosque“.

Gestione cookie