VIDEO SPECIALE SQUADRE NELLA LEGGENDA / Calciomercato.it lancia una nuova rubrica dal titolo ‘Speciale squadre nella leggenda’ che vi terrà compagnia durante l’estate. Ogni settimana verranno presentate e messe a confronto due formazioni che hanno scritto la storia del calcio, ripercorrendo i successi, analizzando gli allenatori, le tattiche, punti deboli e punti di forza, i propri campioni e gli stili di gioco. Nel secondo numero l’Ajax 1971/1972 e il Manchester United 1967/1968.
AJAX 1971/1972: IL GENIO DI CRUYFF – Sarebbe più corretto prendere il esame il periodo che va dal 1970 fino al 1974 per godere di tutti i successi dell’Ajax. Già perchè i ‘lancieri’ di quel tempo sono stati una macchina perfetta che ha rivoluzionato il mondo del calcio, dominando la scena degli anni ’70. Tre le vittorie consecutive in Coppa dei Campioni a cavallo tra il ’70 e il ’73. Uno il genio: Johann Cryuff. Si, perchè la disciplina tattica impartita dal tecnico Stefan Kovacs è stata sicuramente la base del successo, ma il talento e il genio di Cruyff hanno dato alla squadra di Amsterdam quel qualcosa in più che gli altri non avevano. Il cosiddetto ‘calcio totale’, in cui non esiste più la semplice divisione dei ruoli ma dove tutti partecipano attivamente all’azione è stata la vera novità nata anni prima e perfezionata poi. L’annata 1971/1972 è quella dell’apice dei successi. Il titolo di campione d’Olanda e la relativa Coppa nazionale è solo l’antipasto perchè la gioia più grande è sicuramente la conquista della seconda Coppa dei Campioni consecutiva, in finale contro l’Inter. Successo schiacciante (6-2) contro l’Olympique Marsiglia negli ottavi; 3-1 all’Arsenal nei quarti e 1-0 al Benfica in semifinale. Nella finale di Rotterdam, il 31 maggio 1972 c’è da affrontare la grande Inter. La doppietta di Cruyff è entrata nella leggenda e con essa i suoi tre Palloni d’Oro (’71, ’73, ’74). E poi l’Intercontinentale e la Supercoppa Europea. Ma quell’Ajax non era solo Cruyff. Alle spalle c’era una squadra ben rodata e dalle grandi personalità. Ruud Krol fu grande protagonista anche nella difesa degli ‘Orange’ alla finale del Mondiale ’74 perso contro la Germania Ovest. Jesaia Stwart rappresenta tutt’oggi una bandiera con le sue 461 presenze in campionato. Johan Neeskens, detto ‘Johan II’ formava la coppia perfetta con Cruyff: giocatore completo dalle straordinarie doti atletiche e capace giocare in qualsiasi zona del campo. Cervello e cuore. Infine il capitano Piet Keizer, attaccante esterno da quasi 150 reti in carriera. Un mix di qualità, dinamicità e innovazione dunque, per un dominio incontrastato che iniziò a svanire solo agli albori del 1974, quando Cruyff, passato al Barcellona lascerà un vuoto incolmabile.
Rosa completa Ajax 1971/1972: Stuy, Hulshoff, Blankenburg, Wever, Suurbier, Krol, Hann, A.Muhren, Cruyff, G.Muhren, Schlcher, Suurendonk, Neeskens, Keizer, Rep, Swart, van Dijk, Kleton. All: Kovacs.
MANCHESTER UNITED 1967/1968: THE ‘BEST’ – Una delle stagioni più gloriose della storia dello United. La soddisfazione più grande fu quella di essere la prima squadra inglese ad alzare al cielo la Coppa dei Campioni. La stagione inizia in agosto con un pirotecnico 3-3 contro il Tottenham nella Charity Shield (doppietta di Charlton): il match finì in parità con i due club che si divisero sei mesi ciascuno il trofeo. In campionato furono i cugini del City a spuntarla per due punti, dopo oltre trent’anni di astinenza. FA Cup poco fortunata con l’eliminazione al terzo turno per mano del Tottenham al ‘replay’. La Coppa dei Campioni però fu un trionfo. Fu questa la prima volta in cui i gol in trasferta valevano doppio a parità di reti segnate. 4-0 sull’Hibernians ai sedicesimi, 2-1 all’FK Sarajevo negli ottavi, stesso risultato con il Gornik Zabrze al turno successivo e spettacolare 4-3 con il Real Madrid in semifinale (1-0 all”Old Trafford’ e 3-3 al ‘Benabeu’). La finalissima di Londra del 29 maggio 1968 mise in luce tutto il talento, il genio e la sregolatezza di quella squadra: doppio Charlton, Best e Kidd, 4-1 al Benfica di Eusebio e Coppa alla Regina. Classico lo stile di gioco inglese, con l’allenatore Matt Busby che poteva contare su una quantità di classe infinita ma non fu semplice gestire quello spogliatoio. Su tutti spiccava lui, George Best, Pallone ‘Oro 1968, un calciatore che ricalcava a meraviglia l’atmosfera di quegli anni. Il numero 7 più grande di tutti i tempi, uno dal talento infinito che amava la bella vita, le donne e l’alcol. 180 gol però non si dimenticano e per lui un posto nella storia ci sarà sempre. La rivalità con Bobby Charlton, (la pretesa di una leadership nello spogliatoio e due vite distanti) secondo recordman di presenze dei ‘Red Devils’ dopo Giggs, altro Pallone d’Oro e campione al Mondiale con l’Inghilterra nel 1966, però fu tutt’altro che dannosa, anzi, servì solo a rendere lo United una straordianaria squadra. E poi Kidd, Aston, il roccioso Dunne; un puzzle perfetto per consacrare l’Inghilterra sulle vette del calcio europeo.
Rosa Manchester United 1967/1968: Rimmer, Stepney, Brennan, Burns, Dunne, Kopel, Crerand, Fitzpatrick, Foulkes, Sadler, Stiles, Aston, Best, Charlton, Gowling, Herd, Kidd, Law, Ryan. All: Busby.
VIDEO – La finale di Coppa Campioni 1968: Manchester United-Benfica 4-1