CALCIOSCOMMESSE AVVOCATO DIMAGGIO / ROMA – Settimana convulsa per il calcio italiano. E diversamente non potrebbe essere visto l’inizio del processo sportivo per Calcioscommesse ed il proseguimento delle indagini preliminari nel processo penale di Cremona. In quest’ultimo, nuovi scorci di indagini si aprono con l’informativa della Procura di Torino per i versamenti che Buffon avrebbe fatto ad una ricevitoria abilitata alle scommesse sportive. Inoltre, gli arresti domiciliari per Milanetto e Mauri e le dichiarazioni dei legali di quest’ultImo in sua difesa. Andiamo con ordine.
PROCESSO SPORTIVO – Finalmente iniziato il Processo Sportivo e subito sono arrivate le richieste del Procuratore Federale, Stefano Palazzi. Dopo aver sottolineato la solidità dell’impianto probatorio, Palazzi ha evidenziato la coerenza delle richieste di condanna per sportivi e società “con quelle che furono prese nel processo dell’agosto del 2011”: Alberti 3 anni e 6 mesi di squalifica, Bellodi 3 anni, Ceremi 3 anni e 6 mesi, Cassano 5 anni, Catinali 3 anni e 9 mesi, Colacone 4 anni, Comazzi 4 anni, Luigi Consonni 1 anno, Coser 3 anni, Cossato 3 anni e 6 mesi, Cristante 3 anni, De Falco 4 anni, Ferrari 3 anni, Fissore 3 anni e 9 mesi, Fiuzzi 4 anni, Fontana 3 anni e 6 mesi, Garlini 3 anni , Iaconi 4 anni e 6 mesi, Iacopino 3 anni e sei mesi, Italiano 3 anni, Job 4 anni e 6 mesi, Magalini 4 anni, Mastronunzio 4 e 6 mesi, Nassi 4 anni, Nicco 3 anni, Paoloni 6 mesi, Rickler 3 anni e 6 mesi, Rosati 4 anni, Sbaffo 3anni e 3 mesi, Serafini 3 anni e 6 mesi, Santoni 5 anni, Santoruvo 3 anni e 6 mesi, Sarri 1 anno, Sartor 5 anni, Shala 3 anni e 5 mesi, Stefani 4 anni, Vantaggiato 3 anni, Ventola 3 anni e 6 mesi, Zamperini 5 anni. Per le società di calcio: Albinoleffe 27 punti e 90mila euro di ammenda, Ancona 10 punti, Aversa 1 punto e 200 euro di ammenda, Delfino Pescara 2 punti, Empoli 1 punto, Monza 6 punti ed estromissione dalla Coppa Italia, Novara 6 punti ed estromissione dalla Coppa Italia e 50mila euro di ammenda, Padova 2 punti, Piacenza 19 punti e 70mila euro di ammenda, Ravenna 1 punto, Reggina 6 punti, Sampdoria e Siena 50mila euro di ammenda, Spezia 30mila euro di ammenda.
PATTEGGIAMENTI E CAOS FIGC – Il giorno prima delle richieste di Palazzi ci si era dedicati ai patteggiamenti. L’indiscrezione dell’Ansa di una possibilità di impugnazione da parte di Abete e della Figc delle pene troppo blande previste nei patteggiamenti ha fatto scoppiare il putiferio. Gli stessi difensori autori del patteggiamento facevano notare con ironia che “parlare d’impugnazione dei patteggiamenti, è come se la Figc impugnasse se stessa…”.
L’indiscrezione, oltre a creare l’ovvia indignazione di Palazzi e di Artico, presidente della Commissione Disciplinare, ha fatto sorgere il dubbio: può la FIGC impugnare sentenze provenienti da un patteggiamento? L’articolo 23, secondo comma del codice di giustizia sportiva sembrerebbe escluderlo (il patteggiamento infatti è un’intesa tra le parti che si basa su accordi. La Disciplinare, in questo caso, deve solo valutarne la “congruità”, e dopo non emette una sentenza ma ratifica l’intesa con un’ordinanza “non impugnabile”). Però l’articolo 33, quarto comma, stabilisce che nei casi di illecito sportivo sono “legittimati a proporre reclamo anche i terzi portatori di interessi indiretti, tra i quali il Presidente federale”. La risposta finale sembrerebbe pertanto quella di una impugnabilità dei patteggiamenti da parte di Abete. La questione è tuttora aperta e in caso di dubbi, sarebbe la Corte di Giustizia Federale a sezioni riunite a risolvere la questione.
PROCESSO PENALE – Dopo l’ordinanza di Cremona a smuovere le acque è stata l’informativa della Procura di Torino, secondo la quale tra il gennaio 2010 e il settembre 2010 Gianluigi Buffon avrebbe emesso 14 assegni bancari per un totale di 1.585.000 euro con un solo beneficiaro: Massimo Alfieri (titolare di una tabaccheria di Parma abilitata alle scommesse calcistiche). Premesso che Buffon non è indagato, si sospetta che dalla Procura di Torino possa partire un nuovo filone di indagini.
Infine, arresti domiciliari per Stefano Mauri: il suo legale in difesa di Mauri ha dichiarato alla stampa: “(…) Ci sembra doveroso esprimere alcune considerazioni che possono finalmente registrare l’obbiettiva posizione di Stefano Mauri sotto il profilo delle responsabilità che gli vengono contestate. La lettura integrale dell’interrogatorio di garanzia manifesta palesemente la insussistenza di qualsivoglia elemento che possa consentire di ricondurre a Stefano Mauri “una costante disponibilità ad alterare, in cambio di denaro, il naturale risultato di partite di calcio a favore del gruppo degli ‘zingari'”. Inoltre, ad una valutazione comparativa del quadro indiziario facente capo agli altri indagati, appare imbarazzante la particolare, quanto ingiustificata, gravità dei provvedimenti adottati nei confronti del giocatore, il quale non ha mai intrattenuto contatti di alcun genere, neppure casuali, con esponenti dei cosiddetti ‘zingari’. Il che di per sè, costituisce elemento assorbente della INESISTENZA di ogni ipotizzabile riconducibilità di Stefano Mauri ad alcuna associazione”.