Euro 2012, Criscito furioso: “Non ci sto a passare come capro espiatorio”

Domenico Criscito

EURO 2012 NAZIONALE CALCIOSCOMMESSE CRISCITO / MILANO – Mimmo Criscito è un fiume in piena. Ha perso l’Europeo dopo l’avviso di garanzia ricevuto direttamente a Coverciano: fatto fuori per precauzione dalla Nazionale. Ma l’ex genoano non ha nessuna intenzione di passare per capro espiatorio della vicenda.
“Lunedì mattina sono rimasto scioccato. Non me lo sarei mai aspettato. Non ho fatto nulla di male nella mia vita, come può testimoniare chi mi conosce. – ha detto il difensore dello Zenit alla ‘Gazzetta dello Sport’ – Credo che, per una foto di più di un anno fa, avrebbero potuto chiedermi prima spiegazioni: senza attendere il giorno prima delle convocazioni. L’esclusione all’ultimo giorno mi fa passare per il simbolo dello scandalo. Riflettendo meglio e con un attimo di valutazione in più sarebbe stata evidente la mia assoluta estraneità. Provo rabbia e dispiacere nell’essere stato fatto passare come pietra dello scandalo in Europa. Non ci sto a passare come capro espiatorio di situazioni che non mi hanno mai riguardato. L’avviso di garanzia è una tutela dell’indagato. Forse la Federcalcio avrebbe dovuto leggere l’ordinanza e verificare la mia estraneità ai fatti“.

A fare scalpore la foto col pregiudicato Altic, Sculli e due capi ultrà del Genoa. “Non fatico a ricostruire quell’incontro. Dopo il derby i tifosi ci accusavano di mancato impegno e delle polemiche di alcuni miei compagni con la curva. Così chiesero chiarimenti da alcuni rappresentanti della squadra e io andai al posto indicatomi. Lì trovai Sculli con una persona che non conoscevo. Parlai con i tifosi, li rassicurai sul nostro impegno, e andai via. Ho la coscienza a posto e so come sono andate le cose. Perciò non ho particolari sensazioni. Di certo una foto non prova un illecito. Del resto questi incontri fra giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi avvengono sempre in ogni città. Questo è successo a Firenze, a Torino, ed in altre realtà. Non avrei avuto problemi a partecipare all’Europeo e non avrei creato nessun problema alla Nazionale. La mia vita e le mie frequentazioni mi lasciano con la coscienza pulita. Non basta una foto di una circostanza che non vedo l’ora di chiarire per farmi passare come agnello sacrificale. Attenti all’ipocrisia. In Italia i cosiddetti ultrà hanno rapporti strettissimi coi giocatori e i club. Seguono gli allenamenti, le trasferte, e vanno nei locali di maggior appeal. Così capita che durante Genoa-Siena questi tifosi processino i giocatori. Non sta a me fare il censore. Chi ha il potere di cambiare regole e comportamenti può agire”.

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