CASO BERGAMINI ESCLUSIVO CLAUDIO LOMBARDO / ROMA – La riapertura del caso sulla morte dell’ex calciatore del Cosenza Donato Bergamini, ha ridato fiducia alla famiglia e agli amici che hanno tentato in tutti i modi di fare chiarezza sull’accaduto. Claudio Lombardo, ex compagno di Bergamini, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radiocalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it, per ripercorrere quei momenti tragici: “Sicuramente speriamo che si arrivi alla verità, c’è la possibilità che si possa trovare chi è stato, per tutti noi e la sua famiglia sarebbe un sollievo, finalmente si è potuto credere nella verità”.
IMPORTANZA DEI MEDIA – “L’interesse è stato grande, nel momento in cui a livello popolare la gente si interessa tutto ha più risalto. Questo è un caso emblematico in cui si chiede giustizia, ciò che tutti noi auspichiamo, considerando la persona stupenda che era Bergamini”.
RICORDO DI BERGAMINI – “E’ stata una giornata tragica, sarebbe meglio ricordarsi i momenti belli, quel sabato era di attesa per la partita della domenica contro il Messina. La notizia a bruciapelo ci gettò tutti nello sconforto, era morto un nostro compagno in circostanze non conosciute, un episodio molto brutto. Soprattutto nei giorni, nei mesi, e negli anni successivi, la mancanza di Bergamini si è fatta sentire”.
CAUSE MORTE – “E’ naturale che i primi giorni dalla morte si facciamo tante ipotesi, poi quando si ragiona si capisce che il calciatore non potesse fare niente che non riguardasse il mondo del calcio. E’ successo qualcosa di strano, qualcuno ha detto delle bugie, è inevitabile in episodi del genere. Magari neanche noi amici abbiamo capito il momento che stava attraversando, nella sfera personale. Non ci eravamo accorti se ci fosse qualche problema, lui era un ragazzo solare, aperto e vivo, ma probabilmente certe cose private rimangono private, a volte per pudore un ragazzo non esprime ciò che ha dentro: confidarsi per delle preoccupazioni che toccano il proprio intimo non è facile”.