ROMA ESCLUSIVO PAOLO LIGUORI LUIS ENRIQUE VILLAS-BOAS / ROMA – A novanta minuti dal termine della stagione, è arrivato il momento di tirare le somme in casa Roma. A farlo è il direttore editoriale ‘New Media’ di ‘Mediaset”, Paolo Liguori, noto tifoso giallorosso, intervenuto ai microfoni di RadioCalciomercato.it, web radio ufficiale di Calciomercato.it.
ROMA – “Situazione complicata per il club capitolino che sembra essere quasi in ostaggio. C’è tanta confusione, soprattutto perché la dirigenza non è vicina alla squadra. Ho sentito alcune dichiarazioni di Baldini e Luis Enrique, che trovo fuori luogo e senza senso. Se uno perde 14 gare e prende 52 gol, normale che dica di aver cambiato idea rispetto all’inizio. I numeri non sono con l’allenatore, inutile nascondersi. Se succedesse il contrario, sarebbe strano. Se le idee vengono sconfessate dalla realtà dei fatti, è ovvio che i protagonisti della vicenda cambino così repentinamente le carte in tavola. Giocatori esperti, come Totti e De Rossi, sono a conoscenza della gravità della situazione ma preferiscono non esporsi. Luis Enrique è stato preso ad agosto per fare fuori Totti, fino a quando non si è visto costretto a dover schierare per forza di cose il capitano giallorosso. Il tecnico asturiano è stato preso dalla serie B spagnola e ha dimostrato fino a questo momento di non essere all’altezza della situazione. Siamo a fine stagione, ma Luis Enrique non ha ancora trovato la quadratura del cerchio. Il tecnico e la società sono responsabili per l’80 per cento di questa disastrosa annata, mentre i giocatori incidono in misura minore, ovvero il 20 per cento. Senza dimenticare che Luis Enrique percepisce il secondo stipendio più alto della serie A. Io avrei optato su uno tra Pioli, Colantuono, Montella e Donadoni. L’allenatore dell’Atalanta, oltre ad essere romano e romanista, ha confermato anche in questa stagione grandissime qualità. Per Pioli parlano i numeri straordinari del Bologna“.
DE ROSSI – “La Roma era entrata nell’ordine di idee di cedere il centrocampista, ma non ci è riuscita. De Rossi è rimasto nella Capitale, soprattutto per il rapporto che ha con la figlia”.
FUTURO – “Decisioni di questo genere spettano alla società: esistono parecchie soluzioni, oltre a quelle che ho elencato precedentemente. Montella rappresenterebbe la ciliegina sulla torta: conosce l’ambiente, sa di calcio e ha un passato da grande calciatore alle spalle. Io aggiungerei anche Allegri, ammesso che il Milan possa privarsene, e Prandelli, che piace molto a Baldini. Sento parlare di Villas-Boas, ma ci troveremmo di fronte allo stesso problema: il tecnico portoghese ha fatto male al Chelsea, litigando con tutta la vecchia guardia del club inglese. Una stagione positiva al Porto non fa primavera”.
NOSTALGIA SENSI? – “Si era arrivati alla fine di un’epoca con Rosella. Sono un ammiratore del padre, ma non provo nostalgia per i tempi passati”.
Giacomo Auriemma