Mercato Juventus, Marotta: “Non prenderemo bad boys, mentre van Persie…”

Intervistato da ‘Sky Sport 24’ in occasione del ‘Trofeo Dossena’, il dg della Juventus Beppe Marotta ha parlato dello Scudetto appena conquistato e della prossima sessione di calciomercato che vedrà la società bianconera protagonista alla ricerca di un top player, presumibilmente un attaccante, ruolo che ha dato più grattacapi ad Antonio Conte in questa stagione.

SCUDETTO – Ecco l’analisi di Marotta: “Lo scudetto non credo sia un traguardo raggiungibile da tutti, io ho avuto l’opportunità di trovarmi in una società che lo ha vinto diverse volte e che compete per trionfare. Conte è stato l’elemento determinante, la società è stata modellata nel modo giusto dall’arrivo di Andrea Agnelli, poi Antonio ha valorizzato al massimo le risorse che gli abbiamo messo a disposizione”.

MERCATO – Il dg ha proseguito: “Il dato certo è che la nostra è la vittoria del gruppo. Non c’erano prime donne, certo ora bisognerà intervenire sul mercato ma sempre cercando di portare nello spogliatoio gente con grandi qualità umane oltre che calcistiche”. Uno degli obiettivi indicati dai media è Robin van Persie: “E’ uno dei migliori giocatori che ci sono in circolazione, quindi è chiaro che la società lo apprezzi, ma ad oggi è dell’Arsenal e posso solo esprimere un parere di tipo tecnico. Raul Meireles e Obi Mikel sono due giocatori da Juve indubbiamente, ma anche qui sono solo valutazioni tecniche”. Oltre a van Persie, i sogni per l’attacco si chiamano Higuain e Suarez: “Si tratta di tre giocatori importanti, al Fantacalcio li potremmo prendere tutti e tre, ma nella realtà ci sono altre dinamiche. Se per esempio Mourinho non volesse cedere Higuain non ci potremmo fare niente”.

Marotta avrà tanto lavoro anche in uscita: “Elia ha avuto un anno di ambientamento importante, ha potuto comunque assaporare il clima agonistico italiano. Se poi ci chiederà di poter andare certamente non lo ostacoleremo. Borriello? Abbiamo un diritto in scadenza il 20 di giugno, e faremo valutazioni dopo la finale di Coppa Italia. Nei primi sei mesi aveva giocato poco nella Roma, poi il lavoro con Conte ha prodotto dei frutti”.

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