CAMPIONE AI RAGGI X JAVIER MASCHERANO / ROMA – E’ stato un finale di stagione triste per Javier Mascherano e per il suo Barcellona. Dopo la sorprendente eliminazione dalla Champions League contro il Chelsea e il ko nel Clasico, che ha consegnato il titolo della Liga nelle mani del Real Madrid, i blaugrana hanno infatti incassato anche l’inaspettato addio del loro condottiero, Pep Guardiola. Un tecnico che in questi anni è riuscito a costruire una squadra imbattibile in Spagna, in Europa e nel Mondo, valorizzando al meglio tanti campioni che, forse in altre realtà, mai avrebbero potuto vincere così tanto. Uno di questi campioni è sicuramente Javier Mascherano, sbarcato due anni fa in Catalogna con il desiderio di conquistare il Vecchio Continente. Guardiola lo ha fatto crescere, lo ha plasmato, lo ha fatto maturare ottenendo sempre il massimo da ogni sua prestazione, a prescindere dalla posizione in campo.
GLI ESORDI – Nato l’8 giugno del 1984 a San Lorenzo, nella provincia di Santa Fe, da una famiglia di origine italiana, Javier Alejandro Mascherano inizia la sua carriera calcistica nell’Alianza e successivamente nel Barrio Vila, prima di entrare a far parte all’età di 14 anni nella celebre scuola calcio ‘Renato Cesarini’, la cosiddetta Coverciano giovanile d’Argentina. Il River Plate si accorge di lui e così dopo due stagioni lo promuove immediatamente in prima squadra con la quale si rende protagonista nella conquista del Clausura 2004. Oltre alle prestazioni in campionato, a far parlare di sé sono soprattutto le sue apparizioni l’anno successivo in Copa Libertadores, competizione questa che i Millionarios concludono in semifinale perdendo contro i rivali di sempre del Boca.
L’ESPERIENZA BRASILIANA – Stuzzicato dall’interessamento di molte società del Sudamerica e non solo, nel 2005 si trasferisce insieme a Carlitos Tevez in Brasile, più precisamente nel Corintithians con il quale si aggiudica immediatamente dopo pochi mesi il titolo nazionale. Un lungo infortunio al piede poi lo costringe a restare fuori per la prima parte della Copa Libertadores 2006: il suo rientro in campo però coincide con la sconfitta ai sedicesimi di finale proprio contro il suo ex River.
L’APPRODO IN INGHILTERRA – Il fallimento nella competizione più importante del Sudamerica e le continue sirene provenienti dall’Europa, spingono così Javier Mascherano a salutare il Brasile nell’estate del 2006. A dispetto delle offerte dei club più prestigiosi del Vecchio Continente, il ‘Jefecito’ si trasferisce insieme al suo inseparabile connazionale Carlos Tevez al West Ham, società con obiettivi tutt’altro che ambiziosi. L’esperienza londinese si rivela però un vero e proprio flop per il centrocampista argentino che così nella sessione del mercato invernale viene ingaggiato dal Liverpool. I primi sei mesi con i Reds terminano con la sconfitta nella finale di Champions contro il Milan, ma certificano la sua presenza in pianta stabile nell’undici di Rafa Benitez. Compagno di reparto perfetto a centrocampo di Xabi Alonso, Mascherano diventa presto uno dei beniamini di Anfield. Semifinale di Champions l’anno successivo, secondo posto in Premier League nella stagione 2008-09: l’unico neo della sua avventura al Liverpool è però la vittoria di un trofeo. Quando nell’estate del 2010 Rafa Benitez dichiara concluso il suo mandato con i Reds, Mascherano capisce che la sua avventura inglese è ormai giunta ai titoli di coda.
LA CONSACRAZIONE – Fondamentale nella scelta di lasciare il Liverpool è però l’offerta irrinunciabile del Barcellona che giunge quasi al termine del mercato estivo. Il 27 agosto del 2010, infatti, il club catalano annuncia l’ingaggio di Javier Mascherano per una cifra pari a 22 milioni di euro. Nonostante la somma di denaro, Guardiola non lo considera a tutti gli effetti un punto fermo della squadra, che nel suo stesso ruolo può vantare un trio già collaudato come Busquets-Iniesta-Xavi. I frequenti infortuni di capitan Puyol e la malattia di Abidal, spingono così il tecnico blaugrana ad impiegarlo spesso nella linea difensiva. I risultati sono a dir poco entusiasmanti: il Barcellona, infatti, trionfa nella Liga, a dispetto del Real di Mourinho, in Champions League e nel Mondiale per Club.
LA NAZIONALE – Vincitore con la Nazionale Under 23 delle Olimpiadi di Atene, Mascherano compie il suo debutto ufficiale nella Selecciòn il 16 luglio del 2003 nel match contro l’Uruguay. Da quel momento in poi diventa uno dei talenti più interessanti della selezione Argentina: da rivelazione nella Copa America del 2004, infatti, il ‘Jefecito’ partecipa alla debaclè Albiceleste nei Mondiali di Germania, prima di ricevere nel 2008 la fascia da capitano dal Ct Diego Armando Maradona. Da fuori quota, prende parte così al secondo successo Olimpico della Nazionale nei Giochi di Pechino del 2008, mentre fallisce con la Selecciòn sia nel Mondiale in Sudafrica del 2010 e sia nella Coppa America dell’anno successivo organizzata proprio in Argentina.
RUOLO– Conosciuto a tutti come il classico incontrista di centrocampo e dotato tecnicamente anche in fase d’impostazione, Javier Mascherano ha saputo adattarsi grazie soprattutto a Pep Guardiola nel ruolo di regista difensivo. Una posizione atipica per il calcio del Nuovo Millennio, che ricorda molto quella ricoperta qualche tempo fa da un certo Beckenbauer. Non particolarmente efficace in zona gol, Mascherano può però garantire un apporto costante durante la partita in termine di quantità, difficilmente riscontrabile in molti altri calciatori.
FUTURO – Cercato già la scorsa estate dal Milan, Javier Mascherano non appare intenzionato per il momento a lasciare Barcellona, una terra che per molti aspetti ricorda il suo Paese d’origine. La speranza dei rossoneri è che l’addio di Guardiola possa aver minato, seppur in minima parte, la sua volontà di restare in Catalogna: soltanto l’ingaggio dell’oggetto del desiderio Tevez, eventualmente, potrebbe in realtà convincerlo ad approdare a Milanello.