Di Canio sul caso Rossi-Ljajic: “Quel bambino viziato non doveva permettersi…”

Paolo Di Canio (Getty Images)

FIORENTINA RISSA ROSSI LJAJIC DI CANIO / ROMA – E’ un vero e proprio fiume in piena Paolo Di Canio quando, ai microfoni di ‘SkySport’, è chiamato a dire la sua sulla rissa tra Delio Rossi e Adem Ljajic di ieri sera:
“Dò tutta la mia solidarietà a Delio, uomo vero e ottimo allenatore che lavora 24 ore al giorno e che purtroppo si è condannato da solo con quel gesto che è sì da condannare ma può servire da esempio. Domani chiederà scusa in conferenza stampa perchè è una persona intelligente.
Mi ha schifato la levata di scudi e l’ondata di perbenismo: ho sentito aggettivi assurdi nei suoi confronti come ‘pazzo’, ma la gente non si rende conto cosa può scattare nella testa di un allenatore quando un suo giocatore lo insulta dopo tutto quello che è stato fatto per lui. Ljajic è stato sostituito dopo 30 minuti che camminava in mezzo al campo durante una partita fondamentale che poteva e può costare molto cara alla Fiorentina. Io so quello che Ljajic ha detto a Rossi perchè ho contatti con Delio e quel bambino viziato non si doveva permettere di insultare un allenatore più anziano di lui e persona rispettabilissima. Sono rimasto positiviamente sorpreso dal gesto della società che ha deciso di mettere fuori rosa l’attaccante serbo”.

CRISI DI VALORI – L’allenatore dello Swindon Townsi lancia poi in una critica al ‘calcio moderno’: “Negli ultimi 10 anni i calciatori sono diventati sempre più viziati, fanno la bella vita e non gli interessa nulla dell’amore e del lavoro che c’è dietro una società. Devono ritrovare il senso del dovere. Quando successe una cosa simile a me con Clarke, fortunatamente, io riusciii a rimanere calmo in mezzo al campo e risolvemmo la cosa negli spogliatoi”.

Sulla vicenda Delio Rossi-Adem Ljajic, hanno parlato oggi a Radiocalciomercato.It Mario Sconcerti, Silvano Martina, Roberto Baronio e Carlo Mazzone.

 

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