Chievo-Roma, Luis Enrique: “Stagione di alti e bassi”. E sul suo futuro…

CHIEVO ROMA LUIS ENRIQUE / VERONA – Intervenuto ai microfoni di ‘Sky Sport’ al termine della partita pareggiata per 0-0 dalla sua Roma contro il Chievo, il tecnico giallorosso Luis Enrique ha commentato così la gara del ‘Bentegodi’ e la stagione della squadra capitolina: “Non è stata una partita di calcio a causa del campo e del tempo, ma tutte e due le squadre hanno lottato per vincere. Queste ultime quattro partite ci hanno portato solo 2 punti, è andata così, avevamo anche la possibilità di vincere questa ed altre gare. Pjanic? E’ un giocatore che mi piace tantissimo, di qualità, l’ho lasciato fuori per scelta tecnica ma so che aveva un problemino di natura fisica, e sono contento che non sia sceso in campo in questo campo. Siamo una squadra senza continuità, lo sappiamo bene, ma non è oggi il momento di stabilire cosa ci è mancato in tutto il campionato. Abbiamo fatto qualche buona partita e per 3 o 4 volte abbiamo avuto la possibilità di arrivare al terzo posto, ma non ci siamo mai riusciti. I tifosi si arrabbiavano quando mancavamo l’aggancio, ma anche noi. Se guardiamo i numeri è evidente che qualcosa ci è mancato, io ho cercato di lavorare non solo in fase offensiva (che è quella che mi piace di più) ma anche in fase difensiva, pur non riuscendo a colmare tutte le lacune”.

FUTURO – Si parla sempre di più di un possibile addio dell’allenatore asturiano a fine stagione, viste anche le pressioni mediatiche con cui ha dovuto fare i conti all’Olimpico: “Se la pioggia mi fa venir voglia di tornare in Spagna? Anche li piove, per il mio futuro bisognerà aspettare la fine del campionato. Il primo anno in Italia non è stato molto felice, ma gli allenatori devono accettare le critiche”. Alla Spagna, dunque, non pensa, almeno finchè non gli fanno notare dallo studio ‘Sky’ una sciarpa rossa che tiene al collo per iniziativa umanitaria della Lega Serie A: “Mi piace molto, ha i colori (bianco-rosso) della mia squadra del cuore, lo Sporting Gijon“.

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