CAMPIONE RAGGI X SERGIO PELLISSIER / ROMA – Capitano e miglior marcatore della storia del Chievo Verona, di quella formazione denominata ‘miracolo’ dagli addetti ai lavori ma che ormai è diventata più di una bella realtà del nostro campionato. La rete contro il Catania della scorsa domenica, la numero sei in campionato, lo ha portato nuovamente ad essere il miglior finalizzatore in questa stagione della squadra allenata da Di Carlo.
Sergio Pellissier nasce ad Aosta il 12 aprile 1979. Puo’ ricoprire tutti i ruoi del reparto offensivo, ha nella progressione e nel fiuto per il gol le sue armi migliori.
GLI INIZI – La carriera di quello che sarà l’uomo simbolo del Chievo comincia nel Torino, nel lontano 96’, dove Pellissier fa il debutto tra i professionisti, precisamente nella serie cadetta. I granata lo girano in prestito al Varese la stagione seguente, in Serie C1, dove sotto la guida tecnica di Mario Beretta contribuisce a portare i biancorossi fino ai play-off. Nel 2000 viene acquistato dal Chievo, all’epoca in Serie B, che decide di mandarlo a farsi nuovamente le ossa in serie C1 con la Spal. In romagna rimane due anni, mettendo a segno 17 reti: è il biglietto da visita per la Serie A, che arriva a 23 anni grazie alla chiamata dei veneti.
CHIEVO VERONA – Pellissier approda a Verona nella seconda stagione dei clivensi in Serie A. I gialloblu, nel loro reparto offensivo, vantano nomi importanti quali Bierhoff, Cossato e Marazzina. Nonostante la grande concorrenza, Pellissier gioca 25 partite e segna 5 reti, contribuendo a portare i veneti fino al 7° posto in campionato. Sono gli anni della favola Chievo, guidato da Gigi Delneri, nella quale passano giocatori che poi diventeranno dei punti fermi del nostro campionato, come Amauri, Sculli e Perrotta. In questa favola Pellissier ci mette del suo, riuscendo a ritagliarsi un ruolo da primo attore, contribuendo a trasformare la favola in bella realtà nel 2006 con la qualificazione ai preliminari di Champions League in seguito alle sentenze di Calciopoli. E’ l’apice per la seconda squadra di Verona, che la stagione successiva paga l’euforia europea e il mercato non all’altezza: la squadra retrocede in serie B, seguita da Pellissier che decide di non abbandonare la società che lo ha lanciato a grandi livelli. I gialloblu rimangono in purgatorio una sola stagione grazie anche a Pellissier, che contribuisce con le sue 22 reti a riportare immediatamente i clivensi nella massima serie. Con il ritorno tra le grandi, l’attaccante valdostano comincia a segnare con più frequenza, terminando ogni stagione in doppia cifra: l’apice viene toccato nella stagione 2009, dove realizza una tripletta nel 3-3 finale in casa della Juventus. Con 330 partite in maglia gialloblu e 101 reti segnate l’attaccante partito dalla Valle d’Aosta in cerca di fortuna (sportiva) è entrato di diritto come il giocatore più rappresentativo della società veneta, che dal 2006 al 2009 gli ha consegnato per tre volte consecutive il premio Cangrande del Bentegodi come miglior giocatore della società.
NAZIONALE – La bella favola del Chievo e di Pellissier hanno consegnato all’attaccante anche una chiamata in nazionale, nel 2009, sotto la seconda gestione Lippi. Una sola partita in maglia azzurra (Italia-Irlanda) nella quale il valdostano è riuscito a lasciare il segno grazie alla rete messa a segno.