Campione ai Raggi X: Arturo Vidal, il ‘guerriero’ con il vizio del gol

CAMPIONE RAGGI X VIDAL / ROMA – Un guerriero con il vizio del gol. E’ questa la sintesi perfetta di ciò ha saputo dimostrare finora Arturo Vidal nella sua esperienza italiana. La conferma è arrivata anche dall’ennesima notte magica dello ‘Juventus Stadium’, dove la squadra di Antonio Conte ha inflitto un sonoro 3-0 al Napoli. Un successo chiaro e netto quello dei bianconeri che ha messo in risalto tutte le qualità del centrocampista cileno. Autentico dominatore della zona nevralgica del campo, Vidal ha impreziosito la sua performance con un gol spettacolare, un gol che qualcuno ha anche paragonato alla celebre rete siglata qualche anno fa dal romanista Amantino Mancini in Champions League contro il Lione.

IL TRASFERIMENTO IN ITALIA – Sbarcato a Torino dopo un’estenuante trattativa, Arturo Vidal è stato sicuramente uno dei giocatori più ricercati nell’ultima sessione estiva di mercato. Sul talento del Bayer Leverkusen, infatti, oltre al Napoli, si era fatto avanti con insistenza il Bayern Monaco, da sempre padrona assoluta del mercato tedesco. Alla chiamata della Juventus, però, il ‘guerriero’ non ha saputo resistere e così i bavaresi sono stati costretti a tirarsi indietro. Inizialmente provato come esterno di centrocampo, Vidal ha praticamente convinto Conte nel cambio del modulo: dal suo spregiudicato 4-2-4, il tecnico della Juve ha infatti optato per un 4-3-3, con una mediana formata appunto dallo stesso Vidal, da Marchisio e dal metronomo Pirlo. Oltre a proteggere le geometrie dell’ex milanista, il cileno è però stato bravo a non far mancare il suo contributo anche sotto porta, come dimostrano i quattro gol realizzati sinora.

CARRIERA – Nato il 22 maggio del 1987 in un sobborgo di Santiago del Cile, Arturo Vidal muove i primi passi da calciatore nella squadra del suo quartiere, il Rodelindo. Ingaggiato all’età di dodici anni dal Colo Colo, esordisce appena maggiorenne nel calcio che conta grazie al tecnico Claudio Borghi, ex attaccante di Como e Milan. Dalla stagione successiva in poi diventa così un punto fermo dell’Eterno Campeòn, formazione che nel giro di pochi anni si laurea campione del Cile aggiudicandosi l’Apertura e il Clausura 2006 e l’Apertura 2007.

LO SBARCO IN EUROPA – Il suo talento comincia a circolare sui taccuini degli osservatori e dei direttori sportivi dei club più importanti d’Europa. Tra questi il più lesto si dimostra quello del Bayer Leverkusen Rudi Voeller, che, nell’estate del 2007, decide di portarlo con sé in Germania strappando un assegno pari a 11 milioni di dollari, una cifra record all’epoca per il calcio cileno. La sua avventura nel Vecchio Continente inizia tuttavia nel peggior modi, ossia con un infortunio, ma un po’ la nuova mentalità societaria, incentrata sui giovani, e un po’ la tranquillità dell’ambiente intorno alla squadra, accelerano il suo adattamento. Con il passare degli anni, la sua presenza nell’undici titolare, infatti, diventa pian piano una certezza, così come il suo score personale che nella stagione 2010-11 raggiunge quota 13 reti, il bottino più prolifico tra tutti i giocatori del Bayer. Grazie anche ai suoi gol, la formazione di Jupp Heynckes conquista a fine campionato la qualificazione diretta alla fase finale della Champions League, l’unica competizione che finora non ha ancora mai disputato. L’obiettivo, per ‘Re Artù’, ora, è farlo al più presto difendendo i colori bianconeri.

NAZIONALE – Esploso, come detto, giovanissimo con il Colo Colo, una delle squadre cilene più rappresentative, Arturo Vidal esordisce in Nazionale all’età di vent’anni, in occasione di un’amichevole contro il Venezuela. Nonostante l’ammirazione del ct Nelson Acosta, è costretto a saltare la Copa America 2007 perchè impegnato con la selezione Under 20 per il Mondiale di categoria. E’ però con l’arrivo alla guida tecnica di Marcelo Bielsa che il ‘Guerriero’ entra in pianta stabile nella ‘Roja’, partecipando sia alle qualificazioni che alla fase finale dei Mondiali in Sudafrica. Una rassegna che esalta i talenti del Cile, tra questi anche l’ex friulano Alexis Sanchez, e che si conclude agli ottavi di finale contro i Pentacampeões del Brasile. Nel febbraio 2011, un po’ a sorpresa, Bielsa rassegna le dimissioni e così l’incarico viene affidato ad un allenatore che conosce molto bene Vidal, vale a dire Claudio Borghi. Con il Bichi però Vidal e la ‘Roja’ alternano prestazioni contrastanti: dopo un ottimo girone preliminare nella Copa America in Argentina, infatti, il Cile termina la sua avventura soltanto ai quarti di finale, per merito del Venezuela.

LA ‘NOTTE BRAVA’ – A macchiare la sue esperienza con la Roja, ma soprattutto il feeling inossidabile con il ct Borghi, è però l’episodio dello scorso novembre quando, alla vigilia del match contro l’Uruguay, Vidal e suoi quattro compagni di squadra (Carlos Carmona, Jorge Valdivia, Gonzalo Jara e Jean Beausejour) si presentano nel ritiro della Nazionale completamente ‘ubriachi’. La vicenda non passa in secondo piano e così, d’accordo con il selezionatore, la Commissione Disciplinare del Cile decide di punire con dieci partite di squalifica i cinque calciatori. Vidal prova a scusarsi, ma le sue parole cadono nel vuoto. L’unico modo per riconquistare la fiducia della sua Nazionale e del suo maestro, a questo punto, sarà dimostrare di essere un professionista esemplare, dentro e fuori dal campo, con la maglia della Juventus.

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