RADIOCALCIOMERCATO.IT ESCLUSIVO DE SANTIS ARBITRI / ROMA – L’ultima giornata di Serie A ha rinverdito le polemiche per le decisioni arbitrali: dal gol-fantasma di Robinho ai quattro rigori di Inter-Genoa. RadioCalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it, ha contattato in esclusiva Massimo De Santis, ex fischietto italiano, per una panoramica sui suoi ex colleghi e non solo. “Dopo il 2006 abbiamo avuto campionati squilibrati – ha esordito De Santis -, con una squadra che dominava senza problemi, quindi gli errori arbitrali passavano in secondo piano. Le società hanno vantaggi o svantaggi dai risultati sportivi, quindi siamo tornati ad un momento storico simile al pre-Calciopoli con due società a giocarsi lo Scudetto: siamo tornati ai vecchi attriti e scontri, con polemiche più grandi di quelle del recente passato”.
JUVENTUS E MILAN USURPATE – Sulle due potenze di questa stagione, De Santis ha dichiarato: “La Juventus si sente usurpata da titoli che, a mio dire, le sono stati tolti ingiustamente; il Milan vuole vincere perché sta giocando un buon calcio. Dopo la sfida tra rossoneri e bianconeri, con l’episodio clamoroso di Muntari, con Tagliavento che non ha avuto il coraggio di dare un gol che era certo di aver visto, si è presentata la situazione di Catania. Giusto annullare il gol in fuorigioco agli etnei, ma sono stati fischiati fuorigioco incredibili ai rossoneri, come Boateng che era partito dalla propria metà campo: sono stati scelti guardalinee inadeguati”.
PROBLEMA GUARDALINEE – De Santis, ai microfoni di RadioCalciomercato.it, lancia strali agli assistenti di gara: “La gestione tecnica degli arbitri è andata diminuendo, perché sono stati promossi molti fischietti dalla Serie C non ancora pronti. Il guardalinee sul gol di Robinho non è riuscito a raggiungere la linea di fondo in tempo, e questo dimostra anche una scarsa condizione atletica. Non abbiamo una ripresa certa che dissipi ogni dubbio: la palla è più dentro che fuori, ma non essendoci certezza assolverei l’operato dell’arbitro, non dell’assistente. E’ stata una situazione casuale, ma sono convinto che anche se la palla fosse visibilmente entrata tutta non sarebbe stato nelle condizioni di poter giudicare correttamente. Visti i precedenti errori sul fuorigioco e le posizioni sbagliate assunte durante tutta la partita, possiamo dire che il problema dei guardalinee sia reale oggi“.
ERRORI DI GIORNATA – Parentesi per gli episodi più eclatanti del trentesimo turno di Serie A: “Ieri ci sono stati altri errori, come il fuorigioco errato fischiato a Jeda, poi atterrato da Kjaer: sarebbe stato calcio di rigore. Male anche Tagliavento, che non ha fischiato un rigore a Pinzi; Orsato dovrebbe essere il fischietto più in forma, ma ieri sera non ha convinto. I programmi di Nicchi non hanno contribuito ad un miglioramento reale di questi arbitri: c’è qualcosa che non quadra tra Braschi e Nicchi, perché gli arbitri hanno bisogno di aggiornamenti, di essere sentiti tutti i giorni. Sotto l’aspetto tecnico Bergamo e Beretta hanno ben poco da invidiare a questa classe dirigenziale: gli assistenti prima erano molto più preparati“.
ARBITRO DI PORTA? – Sull’ipotesi di aggiungere un quinto elemento arbitrale alle partite di Serie A (come in Champions ed Europa League), De Santis ribatte: “Malgrado ci fosse l’arbitro di porta, il Barcellona recrimina per un clamoroso rigore di Abbiati su Sanchez. E’ un ausilio in più però, e tutto ciò che può essere in aiuto dell’arbitro ben venga. Ormai ogni domenica vediamo episodi clamorosi, ma l’arbitro di porta andrebbe preparato e responsabilizzato: dovrebbe essere all’altezza dell’arbitro della partita“.
VALERI IL CORAGGIOSO – De Santis loda senza mezzi termini la direzione arbitrale di Inter-Genoa: “Oggi si è perso il coraggio di dare rigori quando ci sono: se ce ne sono quattro, bisogna darne quattro, come ieri in Inter-Genoa. Ha ben fatto Valeri, non gli si può dir nulla: oggi gli arbitri che vanno per la loro strada sono inadeguati, ma i nerazzurri hanno poco da recriminare sulla direzione di gara di ieri. Ce ne fossero di altri Valeri in organico“.
CALCIOPOLI E FACCHETTI – L’ex fischietto è coinvolto nel processo di Calciopoli. Questo il suo riassunto della vicenda ad oggi: “Abbiamo fatto la prima udienza: il giudice ha dato termine alla mia difesa entro aprile, e all’Inter per le repliche entro giugno, mentre la discussione è stata fissata ad ottobre. La cosa anomala è stata che in quella sede si è detto che l’Inter non sapeva nulla, e che seppur Facchetti avesse eventualmente fatto qualcosa non avrebbe avuto il potere di influire su niente. Gli avvocati dell’Inter hanno detto che, da statuto, tutti i vice presidenti hanno potere di firma, quindi decisionale: mi sembra strano che Facchetti non lo avesse. Pare che in qualche momento Facchetti sia la bandiera dell’Inter, in qualche altro sia quello su cui buttare la croce. A volte mi telefonava, e l’Inter aveva battuto la Juventus solo due volte prima di Calciopoli, e in entrambi i casi arbitravo io: col gioco delle prescrizioni troppo è stato lasciato impunito in questa brutta vicenda. E’ il momento di fare luce su Calciopoli: c’è qualcosa di sconvolgente sul filmato dei sorteggi, che non riusciamo a trovare e non sappiamo che fine abbia fatto. E’ lampante che la pallina dell’arbitro non la estraeva Bergamo ma il giornalista di turno: oggi questo filmato è sparito“.
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