RADIOCALCIOMERCATO.IT CALCIOSCOMMESSE ESCLUSIVO STAGLIANO / ROMA – Il calcio italiano si appresta a vivere un’altra turbolenta estate a seguito dello scandalo Calcioscommesse, le cui indagini ieri hanno portato all’arresto dell’ex difensore del Bari Andrea Masiello. RadioCalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it, ha contattato in esclusiva Mario Stagliano, avvocato ed ex vice capo della Procura Indagini della FIGC, per avere un’idea più chiara su quali possano essere le conseguenze della società coinvolte.
L’ARRESTO DI MASIELLO – Le dichiarazioni spontanee di Masiello? Harakiri. E’ evidente che se il pubblico ministero ha richiesto il procedimento di custodia cautelare, e il giudice l’ha concessa, vuol dire che le ha ritenute totalmente inattendibili. Se è stata richiesta questa misura significa che Masiello aveva provato a spiegare delle cose che sono state accolte in senso assolutamente contrario e quindi è scattata la richiesta della procura. L’ipotesi accusatoria è però ben lontana dalla decisione definitiva, da quelli che saranno poi i provvedimenti. Certo, da quello che si legge e si sente, pare che i giocatori del Bari abbiano fatto mercimonio di tutte le gare”.
CAPITOLO PENALIZZAZIONI – “Io credo che la procura si debba dare obiettivi e scadenze. In questo momento non giungono accertamenti definitivi dalla procura di Cremona che punta invece a chiudere la prima tranche su quegli atti. Sulla base di quanto si dispone si provvederà ai deferimenti, poi la Corte di giustizia federale sanzionerà tesserati e società. Poi man mano che usciranno altri atti o un’ulteriore documentazione si andrà avanti. Si tratta di indagini che occuperanno buona parte dell’estate. Quando Abete dice di voler venire a capo di tutto ‘Entro aprile’ si riferisce a quei specifici atti”.
NO ALL’AMNISTIA – “Dal mio punto di vista non si possono cambiare le carte in tavola, come andare a ridiscutere la responsabilità oggettiva. Ma ripartire da zero cosa? Ci sono giocatori che si sono venduti un derby, i tifosi si scannano, si insultano, si odiano per questo genere di partite. Penso a Miccoli e Vucinic che ancora oggi vengono fischiati. Non vedo perché dovrei pagare il prezzo del biglietto se altri hanno compromesso lo spettacolo giocando sulla mia passione. Se hanno sbagliato è giusto che paghino. E’ sempre difficile fare una gradazione rispetto alle responsabiltà o a episodi che vanno ben oltre il limite del lecito. I tifosi che fanno pressioni su un calciatore, su un proprio idolo, infangono i principi più terra terra… Vengono messi in discussione gli ideali. Un degrado, per quanto riguarda la moralità, difficilmente pensabile. Non sono assolutamente d’accordo sull’amnistia e sono lieto che il presidente della Figc Abete e il presidente del Coni Petrucci siano favorevoli a una tolleranza zero. Non condivido neanche il fatto che debbano pagare tutti: intanto devono pagare quelli. Poi se qualcuno riesce a farla franca… Al giorno d’oggi non è che per strada vengono arrestati tutti i ladri e gli spacciatori. Non si può pensare però che quelli arresta vengato lasciato liberi.
LEGA INDIFFERENTE – “Le istituzioni del calcio si preoccupano dei diritti tv, della ripartizione dei fondi nel mondo del calcio, ma di questo scandalo ce ne fosse uno che si sia preoccupato, ad eccezione procura federale. Le parole di Paolillo su scarso impegno della Lega? Ha ragione, ma avrebbe dovuto ricordarsene anche lui prima. Non so di cosa si sia parlato oggi in Lega, ma anche se si sia accenato alla responsabilità oggettiva questo non compete alla Lega. E’ compito della giustizia sportiva, della Figc e del Coni“.