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Promesse non mantenute: Ricardo Quaresma

PROMESSE NON MANTENUTE RICARDO QUARESMA / ROMA – Il linguaggio del calcio si compone spesso di neologismi, tecnicismi e anche di termini assunti da lingue straniere. Premessa necessaria per introdurre il concetto di ‘trivela’, ovvero quel gesto tecnico che imprime alla palla un effetto a uscire. Un’invenzione attraverso la quale Ricardo Quaresma si è fatto conoscere al grande pubblico.

MERCATO – E’ l’estate 2008, quello dell’arrivo di José Mourinho. L’inizio, o meglio la continuazione, del ciclo Inter, aperto da Roberto Mancini, è destinato a continuare con l’allenatore portoghese. Proprio lo ‘Special One’, all’inizio della sua avventura chiede a Moratti alcuni rinforzi. Fra questi figura anche Ricardo Quaresma. Il profeta di Setubal caldeggia il suo acquisto per settimane e, alla fine, verrà accontentato nell’ultimo giorno di mercato: Quaresma giunge a Milano per una cifra pari a 18.6 milioni di euro. Un bel gruzzolo che il Porto incassa assieme al cartellino del giovane Pelé (valutato 5,8 milioni di euro e ora in forza al Eskisehirspor, squadra della Superleague Turca). Quaresma è, dunque, la punta di diamante di un mercato che ha visto anche gli arrivi di Amantino Mancini, Sulley Muntari, Luis Antonio Jimenez e Hernan Crespo (atto secondo).

LA PRIMA STAGIONE NERAZZURRA – L’importante esborso, firmato Moratti, sembra fin da subito portare buoni risultati. In realtà, è unica la partita in cui Ricardo Quaresma riesce a mettere il proprio sigillo. Nella prima gara casalinga dell’anno, l’Inter affronta il Catania di Walter Zenga. Gli ospiti, dopo essere passati in vantaggio con Plasmati, subiscono la risposta veemente dei nerazzurri che agguantano il pareggio un minuto dopo con il neo-acquisto portoghese: Quaresma fa partire la sua celeberrima ‘trivela’ che, grazie alla deviazione di Mascara, inganna il portiere Bizzarri e permette all’esterno lusitano di bagnare con il gol il suo esordio nella Serie A italiana. Come succede in altri casi, il buongiorno non sempre si vede dal mattino. Quaresma gioca le successive nove partite di campionato ma solo in una di queste viene tenuto in campo per gli interi 90 minuti. Prestazioni impalpabili si susseguono l’una dopo l’altra, fino a quando la società, e lo stesso Mourinho, decidono di far cambiare aria all’esterno portoghese.

LONDRA E…RITORNO – Il 2 febbraio, nelle ultime ore del mercato invernale, il Chelsea acquisisce a titolo temporaneo le prestazioni di Ricardo Quaresma. Felipe Scolari, tecnico dei Blues, crede in lui ma l’esonero del 9 febbraio tarpa le ali al portoghese che si ritrova Guus Hiddink in panchina, uno che guarda più al lato tecnico e qualitativo che a quello delle motivazioni. Con il Chelsea colleziona solamente 4 partite. Poco per garantirsi, comunque, un riscatto non previsto dal contratto. Sul fronte italiano si muove qualcosa. Enrico Preziosi sonda il terreno milanese, propizio per un avvento di Ricardo Quaresma all’ombra della Lanterna. I presidenti sono in accordo sulla base di 10 milioni di euro per la comproprietà. Un affare che, però, salta per via del rifiuto espresso dal giocatore. Quaresma vuole giocarsi, ancora, le sue chances all’Inter e il club lo accontenta. Mourinho, però, non lo vede. Chiude la sua ultima stagione italiana con un bilancio di 13 partite (437 minuti complessivi che risultano essere meno di 5 gare intere) e nessun gol all’attivo. L’Inter lo vende a fine stagione al Besiktas, dal quale incassa 7,3 milioni di euro.

CONCLUSIONE – La parentesi interista non gli ha portato bene. Giocatore con discreta tecnica e velocità, Quaresma non riescea mettersi in mostra come aveva dimostrato in passato allo Sporting Lisbona e al Porto. L’esperienza post-interista in Turchia gli ha permesso di tornare in una carreggiata che, comunque, non gli garantisce un palcoscenico di primo livello. L’unica consolazione è quella di aver fatto parte della comitiva interista in quel di Madrid nel 2010. Piccoli ricordi personali che potrà raccontare ai nipotini. Certo è che Ricardo Quaresma resta un ulteriore promessa non mantenuta del nostro calcio.

Hervé Sacchi

Quaresma (Getty Images)

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