Tramacere (RadioMilanInter): ‘Stramavera’, chi e’ pronto per la prima squadra?

TRAMACERE RADIO MILANINTER STRAMACCIONI / MILANO – Il grande passo che i tifosi nerazzurri si auspicavano da tempo, l’esonero di Claudio Ranieri, è stato effettuato. Forse in ritardo sulla tabella di marcia, forse con un po’ di superficialità e, soprattutto, dopo l’unica partita del girone di ritorno in cui i nerazzurri avevano mostrato un piccolo segnale di ripresa.

Fra Bielsa, André Villas-Boas, Guardiola, Blanc, Mazzarri, Spalletti (e chi più ne ha più ne metta) a spuntarla è stato Andrea Stramaccioni, 36 anni da Roma, ex allenatore della primavera nerazzurra e dal curriculum sportivo che ne risalta, soprattutto, la grande forza nei settori giovanili. Cinque titoli a livello giovanile in carriera, coronati lo scorso 25 Marzo, dalla conquista del massimo trofeo internazionale a livello giovanile, ovvero le Next Generation Series.
Nonostante gli inviti alla calma da parte di tutto il mondo Inter, nel momento in cui Stramaccioni si è seduto sulla scottante panchina nerazzurra, i paragoni, con i massimi tecnici mondiali, si sono, ovviamente sprecati. Ha il carisma di Mourinho, l’intelligenza tattica è simile a quella di Sacchi (lo stesso Arrigo ha pensato a lui, infatti, per guidare la nazionale italiana Under 17), ha uno stile offensivo come Pep Guardiola, ma Stramaccioni, come tutti i grandi tecnici agli esordi sulle più importanti panchine mondiali, ha rifiutato ogni sorta di paragone.
“Stramaccioni è un talento, può essere una buona alternativa per il futuro” ha dichiarato il presidenteMoratti, mentre secondo l’Amministratore Delegato Ernesto Paolillo “Il presidente è stato molto chiaro: Stramaccioni non è un traghettatore. Noi ci auguriamo che inizi un nuovo giovane ciclo”.
Nessuno sembra, nonostante il grande fervento attorno alla scelta del giovane tecnico, avere le idee chiare sul futuro nerazzurro al di là delle 9 partite che rimangono da disputare da qui alla fine della stagione.
In ogni caso, immerso nei discorsi riguardo la conferma (o meno) del tecnico romano per l’anno prossimo, fra le ipotesi di rinnovamento societario (con la nomina a capo degli osservatori nerazzurri di ValentinoAngeloni ex Udinese) e tra le innumerevoli ipotesi di mercato accostate ai nerazzurri, il punto fermo della gestione Stramaccioni dovrà essere l’integrazione del fortissimo settore giovanile nerazzurro con la rosa della prima squadra.
Stramaccioni, nei suoi primi 2 allenamenti da capo tecnico nerazzurro, ha inserito 5 giocatori della ‘sua’primavera all’interno della prima squadra, con risultati più o meno convincenti fra emozione e voglia di emergere. Il campionato italiano primavera, tuttavia, è ancora in pieno svolgimento e, con l’Inter prima in classifica, pochi esperimenti saranno concessi al nuovo tecnico. Ma allora chi, dei 22 nerazzurrini ‘campioni d’Europa’ in carica è già pronto per il salto di qualità dal settore giovanile alla prima squadra?

Raffaele di Gennaro: classe ’93 di Saronno, ha vissuto una stagione travagliata. Dopo un grave infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi di gioco per circa un anno è tornato a difendere la porta nerazzurra guidando la difesa con personalità e mettendosi in mostra come pararigori non solo in Coppa Italia e nelViareggio ma, soprattutto, nella finale della NGS.

Marek Kysela: roccioso difensore classe ’92 proveniente dalla Repubblica Ceca, è forse il più pronto nella retroguardia nerazzurra per fisicità e temperamento. Dovrà lasciare la primavera (in ottica NGS) per raggiunti limiti di età, ma dovrà lottare con i ‘fantasmi’ di Ranocchia e Caldirola per guadagnarsi il posto in prima squadra.

Joseph Alfred Duncan: nato ad Acchra in Ghana nel 1993 (ma dotato di doppio passaporto), è un mediano arretrato ‘nuova maniera’, capace di lottare su ogni pallone come un mastino, ma dotato di ottimi tempi di inserimento e una visione di gioco supportata da una buona tecnica. In un centrocampo privo di qualità e quantità come quello nerazzurro può ben figurare.

Samuele Longo (1992) e Daniel Bessa (1993): due attaccanti moderni, italianissimo il primo e italo-brasiliano il secondo, sono il cervello e la fantasia dell’attacco nerazzurro. Agili, scattanti e con un dribbling nello stretto devastante, sanno adattarsi ad agire come ali offensive e, soprattutto, hanno mostrato un grande spirito di sacrificio in fase di contenimento.

Lorenzo Crisetig: friulano classe ‘92 è l’elemento di maggior prospettiva dell’intera primavera nerazzurra. Ha esordito in prima squadra con José Mourinho, è l’esempio lampante del centrocampista moderno. Cattivo in fase di copertura quanto rapido coi piedi in fase di impostazione. Capace di calciare sia di destro che di sinistro ha la personalità di un leader.

Per tutti gli altri c’è ancora tempo ed un campionato primavera da disputare e, se possibile vincere. Paolillo eSamaden stanno svolgendo un ottimo lavoro con l’intero settore giovanile interista. Ciò che più importa, nella fretta di far crescere dei campioni, è che l’orgoglio nell’indossare la maglia nerazzurra non manchi mai. Perfino per Mario Balotelli, che quella maglietta l’ha calpestata, l’accesso al mondo della prima squadra avvenne con gradualità. Il futuro è vostro giovani campioni, perlomeno per le prossime nove partite.

Emanuele Tramacere

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