CAMPIONE RAGGI X MONTOLIVO / ROMA – Riccardo Montolivo e il filo indiretto e involontario con la pittura. Nato a Caravaggio, paese che ha dato il nome al celebre pittore Michelangelo Merisi, il centrocampista della nazionale ha costruito le sue fortune calcistiche a Firenze, altra terra che ha dato i natali a celebri pittori. In più, si potrebbe aggiungere, un po’ di arte ce l’ha messa anche lui, grazie alle sue geometrie e pennellate sfoggiate in campo nel corso degli anni.
Nato il 18 Gennaio 1985, Montolivo è un giocatore che può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo: preferisce quello di regista davanti alla difesa, ma all’occorrenza può fare sia il trequartista che l’interno di centrocampo. Abile con la palla al piede, ha come punto di forza la visione di gioco a 360 gradi e l’abilità nell’innescare i compagni di squadra davanti al portiere.
BERGAMO – Entra giovanissimo nelle giovanili dell’Atalanta, debuttando in prima squadra all’età di diciotto anni in un Piacenza-Atalanta di Serie B sotto la guida tecnica di Andrea Mandorlini. Segna quattro reti nella serie cadetta, e la squadra a fine stagione centra la promozione nella massima serie. Il debutto nella nostra serie A avviene la stagione successiva in un Atalanta-Lecce terminato 2-2, e Montolivo, da lì a fine stagione, segnerà tre reti che però non eviteranno ai bergamaschi la retrocessione.
FIRENZE – Nel capoluogo toscano vedono in Montolivo un gran potenziale, e la dirigenza viola lo acquista in comproprietà dall’Atalanta per una cifra intorno ai 3.5 milioni di euro. A Firenze è l’inizio di una nuova gestione, quella di Corvino come ds e Prandelli allenatore. La squadra arriva nona in campionato e Montolivo colleziona solo sette presenze da titolare, ma nella stagione successiva il talento di Caravaggio ottiene il posto da titolare e la qualificazione alla Coppa Uefa, nonostante la penalizzazione di 15 punti dovuta alla sentenza di Calciopoli. Fa il debutto nelle competizioni internazionali la stagione seguente e la Fiorentina rischia l’impresa, arrivando in semifinale di Coppa Uefa, fermata ai rigori dal Glasgow Rangers. Ormai non ci sono più dubbi: Montolivo ha conquistato la piazza con le sue prestazioni diventando il punto di riferimento dei viola. Il 2008-09 è l’apice della gestione Prandelli, con la Fiorentina che conquista una storica qualificazione alla Champions League trascinata dal numero 18. Ma il 2009-10 è l’inizio della fine dell’era Prandelli: la squadra, impegnata in Champions League, fatica in campionato dove terminerà all’undicesimo posto. È la stagione dell’addio di capitan Dainelli, la fascia passa a Montolivo che ottiene così il riconoscimento di leader dallo spogliatoio e dall’intera piazza di Firenze.
LA ROTTURA – La stagione successiva sulla panchina viola siede Mihajlovic e Montolivo è spesso costretto ai ‘box’ causa problemi fisici. Lo strappo con il popolo di Firenze avviene all’inizio di questa stagione, quando il centrocampista comunica di non voler prolungare il contratto per poter giocare con una maglia di maggior spessore. A Firenze questa storia l’hanno già vissuta in passato, con gli addii di Batistuta e Rui Costa, andati a cercare fortuna altrove.
QUALE FUTURO? – Nel mercato di gennaio Montolivo è stato vicino sia al Milan che alla Juventus. Nel prossimo mercato le due squadre si faranno sicuramente sotto per il giocatore che è molto estimato anche all’estero, su tutti l’Arsenal di Wenger.
NAZIONALE – Dal 2001 entra nel giro delle giovanili della nazionale azzurra. Il debutto con la nazionale maggiore avviene nel 2007 in occasione dell’amichevole Italia-Sud Africa sotto la gestione Donadoni. Fino ad oggi ha partecipato solamente alla fallimentare spedizione dei mondiali 2010: l’occasione per mostrare il suo valore a livello internazionale Montolivo l’avrà nel prossimo europeo, alla quale, salvo colpi di scena, farà sicuramente parte.