Valerio Pantone
CAMPIONE RAGGI X PALACIO / ROMA – Una delle regole principali del calcio recita: “Non basta un giocatore per fare la fortuna di una squadra”. Forse non era così nel caso di Maradona e del suo Napoli, sicuramente non lo è nel caso di Rodrigo Palacio e del suo Genoa. L’attaccante argentino è infatti da tempo l’idolo indiscusso della gradinata nord del Luigi Ferraris: i tanti gol realizzati, però, non sono bastati sinora al club di Preziosi a raggiungere traguardi ambiziosi. Con 31 reti in maglia rossoblu, Palacio potrebbe presto diventare il marcatore sudamericano più prolifico della storia dei grifoni, record questo detenuto da un certo Pato Aguilera, icona rossoblu degli anni novanta, fermo a quota 33. Eppure, per il secondo anno di fila, il Genoa è lì a vacillare nella parte bassa della classifica.
I PRIMI PASSI – Nato il 5 Febbraio del 1982, nella città natale del noto cestista Emanuel Ginóbili, Bahìa Blanca, Rodrigo Palacio possiede anche il passaporto comunitario, per la discendenza spagnola di suo padre, Josè Ramon, anche lui calciatore negli anni ottanta. Figlio d’arte, quindi, la sua carriera calcistica inizia nella formazione locale Bella Vista, dove con 31 gol in 117 presenze, si guadagna il trasferimento per 60mila dollari all’Huracan. L’esperienza a Tres Arroyos dura appena una stagione, nella quale comunque totalizza 15 reti in 53 partite, meritandosi così nel 2004 la chiamata del Banfield. Il rapporto con il Taladro si conclude nel giro di un anno: nel 2005, infatti, davanti a Rodrigo si presenta un’occasione più unica che rara, vale a dire il Boca Juniors.
LA CONSACRAZIONE – Nonostante la pressione di una piazza così calda, specie dopo l’addio di Tevez, l’impatto di Palacio con la maglia degli ‘Xeneizes’ è tutt’altro che timido. Insieme a Martìn Palermo e compagni, la ‘Joya’, come viene ribattezzato in Argentina, conquista in serie la Recopa Sudamericana, la Coppa Sudamericana e il Torneo d’Apertura 2005. E che dire della stagione seguente: un’altra Recopa Sudamericana e il titolo del Clausura durante il quale lascia il segno in ben dieci occasioni. Diventato un beniamino della Bombonera, Palacio si rende protagonista nel 2007 anche del trionfo in Copa Libertadores, la competizione più ambita del Sudamerica. Dopo un altro successo nell’Apertura 2008 e con un score complessivo di 80 gol in 175 presenze, Rodrigo chiude così nel 2009 la sua avventura al Boca, un’avventura che, di fatto, lo fa entrare nelle pagine più gloriose della società sportiva più vincente d’Argentina.
DAGLI ‘XENEIZES’ AI GENOVESI: L’APPRODO IN ITALIA – Dopo aver vinto praticamente quasi tutto in patria, nel luglio del 2009 si fa avanti il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che gli offre l’opportunità di misurarsi con il calcio italiano, da sempre terra avvezza ai calciatori argentini. L’obiettivo di ‘La Joya’ non è sicuramente dei più semplici: sostituire il ‘Principe’ Milito, passato all’Inter al termine di una stagione conclusa da marcatore più prolifico dei grifoni con la bellezza di 24 reti in campionato. Il 3-4-3 di Gasperini però lo costringe a giocare lontano dalla porta e così, nonostante il sostegno di un altro argentino, Hernan Crespo, sono in molti a mettere in dubbio la sua fama di goleador. Nella seconda stagione in rossoblu, il suo score personale aumenta leggermente, merito soprattutto dell’arrivo in panchina di mister Ballardini, che da esterno offensivo lo riporta nel suo ruolo naturale, la seconda punta. Le continue rivoluzioni del patron Preziosi ed alcuni colpi di mercato sbagliati, però, costringono il Genoa ad accontentarsi del decimo posto in campionato, un piazzamento deludente per il pubblico di Marassi che comunque intravedono in Rodrigo il giocatore più rappresentativo della squadra.
NAZIONALE – Nonostante la sua fama, soprattutto in Argentina, Rodrigo Palacio non vanta un ottimo curriculum con la Nazionale Albiceleste. L’esordio nel 2005 grazie al ct Pekerman, lasciava presagire un futuro radioso per la stella di Bahia Blanca: ed invece, dopo l’apparizione nel Mondiale del 2006, condito da un gol contro la Costa d’Avorio, la sua presenza con la ‘Seleccion’ è diventata quasi una casualità. L’ultima, risale al 23 settembre del 2011: dopo un’assenza di tre anni il ct Sabella lo ha convocato recentemente per i match contro Cile ed Ecuador, validi per la qualificazione ai prossimi Mondiali.
FUTURO – Corteggiato a più riprese da Roma ed Inter, Rodrigo Palacio sarà probabilmente il tormentone anche della prossima sessione di mercato. Il presidente Preziosi ha più volte ribadito la sua incedibilità: difficile trattenerlo però, dopo due stagioni così deludenti della squadra, specie, se ad allettare l’attaccante argentino siano progetti vincenti a breve-medio termine. Oltre a vincere in Europa, infatti, l’ultimo sogno che Palacio spera di esaudire è tornare un’ultima volta a Buenos Aires, per chiudere la carriera con la maglia che ha amato ed forse amerà per sempre, il Boca Juniors.
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