CATANIA MONTELLA SU STAGIONE ROMA E TOTTI / CATANIA – Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, l’allenatore del Catania, Vincenzo Montella, non si dice stupito del clamore che circonda la sua squadra e ripercorre le tappe della sua carriera: da calciatore, a tecnico della Roma, al rapporto con Totti.
STAGIONE A CATANIA – “Ero convinto che avremmo fatto bene. Il resto è consequenziale, anche se io ho uno strano carattere: non riesco a godere appieno dei successi, da calciatore è stata la mia fortuna perché mi ha impedito di adagiarmi sugli allori. Pure da giocatore ero moderato nei festeggiamenti, solo 2 volte sono andato sotto la curva dell’Olimpico nonostante avessi un rapporto molto intenso con gli ultrà”.
PROTESTE ARBITRALI – “Difficile evitarle? No, me lo sono imposto anche se a volte può far comodo. Bisogna sforzarsi di dare esempi positivi ai ragazzi. Nel calciom oggi azzererei le polemiche e aumenterei l’ironia“.
CARRIERA CALCIATORE – “Gratificante e difficile per i tanti interventi chirurgici, ma ho ricevuto molto».
La batosta sportiva? La sconfitta contro la Francia nella finale dell’Europeo 2000, quando fummo raggiunti all’ultimo minuto perdendo ai supplementari. L’addio al calcio giocato? Tre giorni di insonnia. Non volevo finire come certi campioni fischiati in periferia”.
ROMA E TOTTI – “Nelle prime 2 gare con la Roma esclusI Totti. Era un segnale per far capire che tutti erano uguali”.