Campione ai raggi X: Arjen Robben, in Baviera per la definitiva consacrazione

Robben (Getty Images)

CAMPIONE RAGGI X ROBBEN / ROMA – Nel Bayern Monaco forza sette che ha travolto l’Hoffenheim inBundesliga e il Basilea in Champions LeagueArjen Robben ha messo la sua firma realizzando in entrambe le circostanze una doppietta. Insieme a Ribery, fornisce ai bavaresi una tra le più forti  ‘coppie di ali’ d’Europa degli ultimi anni, in grado di fare la differenza a livello nazionale ed internazionale.

Robben nasce a Bedum (Olanda) il 23 gennaio 1984. Esterno d’attacco, ha tra le sue armi migliori la velocità con la palla al piede e la facilità nel saltare l’uomo. Mancino naturale, ama partire dall’esterno per poi accentrarsi e trovare la conclusione, mossa che spesso gli ha donato gol pregevoli.

EREDIVISE – Comincia a tirare i primi calci nella squadra della sua città natale, il Bedum, per poi passare alGroningen, dove, dopo aver fatto la trafila nelle giovanili, debutta in prima squadra all’età di sedici anni. Al termine della stagione verrà premiato come miglior giovane della squadra, ripetendosi in termini di prestazioni anche nella stagione successiva. Arriva la chiamata di una big del calcio olandese, il Psv Eindhoven, nella quale mostra subito il proprio talento: anche qui è premiato come miglior giocatore della squadra a fine anno, grazie alle sue dodici reti che consentono al club di laurearsi campione di Olanda. Per un campione giovane ma già affermato come lui, il campionato olandese è poca cosa. Nel 2004 arriva la chiamata del Chelsea che lo acquista per 18 milioni di euro.

CHELSEA – Parte subito bene con la maglia dei ‘Blues’: va a segno per quattro gare consecutive e vince il campionato a fine stagione; allo ‘Stamford Bridge‘ la Premier mancava da cinquant’ anni. La fortuna però, comincia a voltare le spalle al giocatore, vittima di ripetuti infortuni che non gli permettono di dare continuità alla sue buone prestazioni. L’indisponibilità dell’olandese non impedisce alla truppa di Mourinho di vincere la seconda Premier consecutiva, e nella terza stagione al Chelsea viene inizialmente offuscato dalla presenza diBallack, salvo poi ritrovare il posto fisso tra gli unidici titolari dopo l’infortunio di Joe Cole. Si ferma nuovamente sul finire di stagione, tant’è che a Londra decidono di privarsi di lui cedendolo al Real Madrid, che lo acquista per 36 milioni di euro.

MADRID – Anche con la maglia del Real la fortuna non lo assiste: il giocatore è costretto a fermarsi continuamente a causa degli infortuni, confermandosi così come campione di ‘cristallo’ per i troppi stop che lo tengono lontano dai campi di gioco. Con i madrileni vince la Liga e la Supercoppa di Spagna al primo colpo, mentre nella seconda stagione la sua bacheca rimane vuota. I ripetuti stop del giocatore, in concomitanza con un’annata no della squadra, convincono il club madrileno a fare a meno di lui.

MONACO DI BAVIERA – Approda al Bayern nell’estate del 2009 per una cifra intorno ai 25 milioni di euro. Con l’arrivo in Germania l’olandese riesce anche a ritrovare la fortuna: vince Bundesliga, Coppa e Supercoppa di Germania alla prima stagione, tornando ad avere un buon feeling con il gol. In tutto saranno rispettivamente sedici e dodici le sue reti nei primi due anni trascorsi in Baviera, mentre in questa stagione con sette reti si sta avvicinando nuovamente alla doppia cifra. Dopo numerosi anni trascorsi in giro per l’Europa alla ricerca di risultati e continuità, il nazionale olandese sembra definitivamente aver trovato la dimensione giusta in Germania.

NAZIONALE – Attualmente vanta 54 presenze condite da 17 reti con la maglia degli ‘Orange’. Il rammarico più grande rimane la sconfitta in finale di Coppa del Mondo nel 2010 ad opera della Spagna. Ha partecipato agli Europei del 2004 e del 2008 dove la sua nazionale è stata eliminata rispettivamente in semifinale e ai quarti, oltre al Mondiale di Germania 2006 dove l’Olanda è uscita agli ottavi di finale contro il Portogallo.

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