CHAMPIONS LEAGUE ARSENAL MILAN BERLUSCONI / MILANO – Della serata di Londra sono rimasti impressi due ricordi nella mente dei tifosi del Milan. La sofferenza per una qualificazione messa incredibilmente in discussione dopo il 4-0 dell’andata e l’atmosfera fantastica che regna all’Emirates Stadium. La spereanza è che dopo l’esordio a Torino anche in altre città si possa avere uno stadio così bello: Barbara Berlusconi fa una promessa ai tifosi del Milan. “A Londra ci sono state persone che non hanno avuto paura di cambiare. ha detto a ‘La Gazzetta dello Sport’ la figlia del patron – Oggi appare scontato, ma nel 2006 quando il team si trasferì e si prese la decisione di abbattere il mitico Highbury confesso che poteva sembrare un’eresia. Per noi in Italia era inconcepibile. Mi dicevo, come si può abbattere la storia? Ora ho capito che avevano ragione gli inglesi. Le scelte, anche quelle dolorose, devono essere affrontate con coraggio così come ha fatto l’Arsenal. Non solo nel matchday, ma 7 giorni su 7 con ristoranti, negozi e uffici per meeting. Nel 2008 ha addirittura ospitato l’incontro ufficiale tra Gordon Brown e Sarkozy. Anche noi studiamo per un progetto di questo tipo”
Troppe, però, le debolezze del sistema italiano. “Il cuore del problema, secondo me, è da individuare proprio nel rapporto di competenze tra società e municipalità che sfavorisce lo sviluppo di iniziative strategiche a lungo termine. In teoria una gestisce, l’altra è proprietaria. Entrambi i soggetti non hanno la piena titolarità dell’impianto e questo sfavorisce un’assunzione di responsabilità vera. Bisogna trasferire alle società la proprietà degli stadi. Non ci sono alternative. Anche perché oggi i club italiani sono troppo legati ai proventi dei diritti tv. Tra tornelli, acquisto difficoltoso dei biglietti (all’estero si comprano ovunque on line scegliendosi il posto), punti ristorazione quasi assenti, diventa quasi impossibile godersi una partita. Per questo nella Premier si raggiunge la vendita del 96% dei posti e dei biglietti disponibili, in Italia solo il 50%. San Siro è uno stadio che forse risente un po’ degli anni che ha. Mio padre è innamorato di San Siro. Ne parleremo presto e valuteremo, tutti insieme, i vari aspetti della questione. Certo quella affettiva, che è importante, ma anche quella del pieno possesso della struttura e dell’aumento della sua redditività economica”.
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