CAMPIONE RAGGI X PASTORE PSG / ROMA – Sembra proprio che ci siano tutti presupposti perchè questo sia finalmente l’anno del PSG. O meglio: il primo vittorioso anno di un ciclo che, grazie ai soldi dello sceicco, promette (o minaccia, a seconda dei punti di vista) di essere lungo e indimenticabile per i tifosi della squadra della capitale francese. Domenica, grazie al 4-1 sull’Ajaccio e al pareggio (nell’anticipo di sabato) delMontpellier sul campo del Digione, i ragazzi di Ancelotti hanno raggiunto la vetta della classifica in solitaria, e sembra proprio non vogliano saperne di scendere dal trono.
SULLA RAMPA DI LANCIO – Ad aprire le danze nella goleada del ‘Parco dei Principi‘ è stato il giocatore più pagato della faraonica campagna acquisti estiva e che anche in Francia sta rivelando le sue grandi doti con cui aveva impressionato tutti con la maglia del Palermo. Stiamo ovviamente parlando di Javier Pastore, il giocatore simbolo dei parigini, che all’ombra della Torre Eiffel sembra vicino al primo trionfo di una carriera che si annuncia di altissimo profilo.
GLI ESORDI – Nato il 20 giugno 1989 a Cordoba, in Argentina, Pastore cresce calcisticamente nel Talleres, squadra della sua città. A 19 anni arriva per lui il momento di entrare nel grande calcio con la maglia dell’Huracan, e ‘El Flaco‘ (come lo chiamano sin da bambino a causa della sua magrezza) non si lascia sfuggire questa occasione. Il suo ottimo impatto nella massima divisione argentina attira l’interesse di molti club europei: a sorpresa ad aggiudicarselo è il Palermo del DS Walter Sabatini che in lui vede (a ragione) un potenziale fuoriclasse da non farsi sfuggire.
PALERMO – Per un ragazzo di appena 20 anni ambientarsi in una realtà completamente diversa non è mai facile, e i primi mesi siciliani per Pastore non sono una passeggiata. Le cose migliorano però quando Zampariniesonera Zenga e chiama Delio Rossi, personaggio che risulterà fondamentale per la sua crescita calcistica. Trequartista elegante e incisivo, Pastore per alcune movenze sembra una via di mezzo tra Zidane e Kakà: oltre alla grandissima abilità palla al piede è infatti micidiale nelle progressioni.
AMICO DIEGO – Presto si accorge di lui anche la Nazionale argentina guidata da un certo Diego Armando Maradona, che in lui crede a tal punto da portarlo a Sudafrica 2010. “Pastore è un maleducato del calcio, tocca la palla come se avesse giocato 4-5 Mondiali….”: queste le parole del ‘Pibe de Oro‘ su Pastore, che ringrazia e riparte alla grande nella stagione post mondiale dimostrando grandi progressi anche dal punto di vista della continuità, realizzando ben 11 reti in 35 partite.
PARIGI – Nell’estate del 2011, dopo aver preso parte alla pur deludente Coppa America giocata in casa dall’Albiceleste, per Pastore arriva l’ora di fare le valige: il Paris Saint-Germain lo acquista per una cifra complessiva di 43 milioni di euro e l’argentino diventa il simbolo di una squadra che si propone di diventare una delle più grandi d’Europa nel giro di pochissimo tempo. Da un paio di mesi ‘El Flaco’ è allenato da CarloAncelotti, che lo conosceva bene e che da subito ha puntato su di lui per far fare il salto di qualità al suo nuovo ‘dream team’. ‘El Flaco’ è sempre più sulla rampa di lancio, e la vittoria del titolo francese potrebbe definitivamente consacrarlo come nuova stella del calcio mondiale.