ESCLUSIVO PAPARESTA RADIOCALCIOMERCATO.IT / ROMA – Dopo le polemiche scatenatesi in Milan-Juventus a seguito del colpo di testa di Muntarsi respinto oltre la linea da Buffon, si continua a discutere sull’impiego della tecnologia. Anche in questa giornata si sono ripetuti episodi di gol fantasma. Per raccogliere un parere sull’operato degli arbitri e sulla possibilità di utilizzare appositi strumenti in campo RadioCalciomercato.it – la radio web ufficiale di Calciomercato.it – ha contattato in esclusiva l’ex arbitro Gianluca Paparesta.
GOL FANTASTMA – “Purtroppo anche ieri è stata una giornata molto difficile per arbitri e assistenti, ci sono stati diversi errori soprattuto sui fuorigioco. Errori davvero evidenti come a Parma in occasione del decisivo gol di Lavezzi e a ‘San Siro’ dove l’azione che porta al gol di Izco è viziata da posizione di fuorigioco di oltre un metro. Sono posizioni evidenti, non si tratta di quelle millimetriche che è possibile verificare solo attraverso l’uso del fermo immagine. Qui stiamo parlando di posizioni che l’occhio umano percepisce in modo agevole. Desta preoccupazione questa involuzione degli assistenti in una fase cruciale del campionato. Forse sono appagati dai risutlati ottenuti finora anche ascoltando le dichiarazioni dei vertici arbitrali che esprimono grande entusiasmo. Come in ogni attività quando c’è estrema soddisfazione da parte dei vertici probabilmente gli addetti ai lavori capita di sedersi sugli allori e perdono la necessaria concentrazione”.
COLPA DEI VERTICI – “Non c’è una linea chiara e univoca. Anche oggi sui quotidiani fanno delle analisi. C’è un’eccessiva presenza del presidente Aia che è sempre stata una figura di garanzia, che lasciava spazio dovuto al designatore. Oggi prevarica i compiti del disegnatore e gli arbitri fanno confusione, non sanno chi devono ascoltare. E’ frutto anche di scarsa abilità preparatoria. I raduni si riducono sempre di più e viene meno quella concentrazione e professionalità che soprattuto si richide nella fase conclusiva del campionato, dove la posta in palio è sempre piùimportante e ogni punto, ogni decisione può incidere sul proseguimento del campionato e dei risultati che una squadra può raggiungere. E’ fondamentale. A Lecce ieri Cosmi è stato espulso, ma quelle dell’arbitro sono state decisioni difficile da spiegare. Ci sono stati diversi episodi tra sabato e domenica dove gli arbitri non se la sono sentita: il derby di Roma, a Torino il giocatore che ha poi segnato (Dramè, ndr) ha fatto anche il gol, in Parma-Napoli Grava e Mariga dovevano incorrere nel secondo cartellino e invece agli arbitri si sono sostituiti gli allenatori con Mazzarri che ad esempio ha richiamato Grava già ammonito”.
SI’ ALLA TECNOLOGIA – “Senz’altro sì. I gol fantasma ieri per fortuna si sono evitati: sia Copelli in Roma-Lazio, sia Petrella in Lecce-Genoa sono riusciti a vedere che la palla aveva valicato interamente la linea di porta. A Roma poi in maniera abbastanza evidente. Non bisogna avere dubbi se c’è la possbiilità. Un mezzo tecnologico non può che essere visto in maniera positiva, è un aiuto ed è un problema in meno nella gestione delle partite. Tutti devono condividere l’uso di questi strumenti ed evitare dichiarazioni come quelle del presidente Nicchi che qualche settimana fa non riteneva utile l’uso di tecnologia per qualche gol che nell’arco della stagione può sfuggire perché intenzionato a investire queste riscorse nel vivaio o altro. Dopo ‘San Siro’ Nicchi ci ha ripensato e ora vuole l’ausilio del mezzo tecnologico. Mi auguro però che dopo le corrette decisioni di ieri, visto che i guardalinee sono stati bravi, non ci ripensi. Nicchi non si oppone, ma cambia idea un giorno sì e uno no. Platini è contrario perché porta avanti l’idea dei giudici di linea, un valido aiuto per l’arbitro che possono sicuramente giudicare e valutare meglio. E’ questione di politica sportiva che si contrappone tra Uefa e Fifa. Il calcio è uno dei pochi sport che non fa uso di tecnologia: si veda il basket, il tennis con l’occhio di falco che sarebbe utile anche il calcio, il rugby dove c’è la moviola in campo per episodi difficili da valutare in frazioni di secondo”.
CORI RAZZISTI – “I cori a Juan? Non lo avrei sospeso. I cori hanno avuto durata limitata. Sicuramente sarà stato riporato su referto arbitrale e dall’ufficio indagini. E’ stata una partita difficile, con tante decisioni molto complicate e in quella occasione Bergonzi ha avuto un comportamento corretto: ha preso Mauri e gli ha detto di far zittire quella parte di tifosi davvero minima”.
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