RadioCalciomercato.it, esclusivo Pardo (Mediaset Premium) su Milan-Juventus, Roma-Lazio e…

RADIOCALCIOMERCATO.IT ESCLUSIVO PARDO / ROMA – Il dualismo Milan-Juventus, dal campo alla sfida Scudetto; quello tra Roma e Lazio, dal derby al futuro; il recupero di Cassano e quello… dell’Inter. Questi e molti altri gli argomenti trattati da Pierluigi Pardo, giornalista di ‘Mediaset Premium’, intervistato in esclusiva da RadioCalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it.

MILAN-JUVENTUS – Esordio sulla partita delle polemiche: “Non credo che possa ‘scoppiare la pace’ del tutto tra Milan e Juventus, ma non conviene a nessuna delle due aprire uno stato di guerriglia. Queste due società raramente si sono trovate contrapposte: penso allo Scudetto di Capello con Ancelotti alla Juventus, ma c’è stata molta più conflittualità con l’Inter. Credo che la verità stia nel mezzo: si ha voglia di voltare pagina, cosa che i giocatori devono fare, dovendo pensare alla partita successiva. E’ un discorso di dirigenze, i calciatori pensano al campo. E’ stata una partita talmente intensa e polemica che non penso si fossero mai toccati questi livelli, neanche nella finale di Champions League”.

SFIDA SCUDETTO – Una sfida che si protrae oltre il campo, fino alla domanda fatidica: chi solleverà al cielo il titolo di questa stagione calcistica italiana? “Il Milan ha qualcosa in più, e lo riconoscono tutti; la Juventus veniva da stagioni pesanti dal punto di vista degli infortuni, quest’anno invece le è filato tutto giusto, il che è un merito. I bianconeri sono lì, c’è la grande incognita legata alla Champions League, che potrebbe togliere energie ai rossoneri. Al di là di Barcellona e Real Madrid, è una Coppa europea molto alternativa quest’anno. Certi anni in semifinale si vedono solo le migliori d’Europa, quest’anno invece molte grandi sono in difficoltà e potremmo assistere a sorprese. Ad oggi il Milan è ancora lievemente avvantaggiato: domani i bianconeri avranno una partita più semplice rispetto a quella rossonera”.

CASSANO – Parentesi anche per il calciatore del Milan a cui Pardo è legato da un’amicizia fuori dal campo: “L’umore è molto alto, e la visita alla Nazionale l’altro giorno è stata un’ulteriore iniezione di ottimismo per Antonio. I rossoneri hanno avuto molti incidenti di percorso: queste due squadre sono appaiate in classifica, ma una ha dato lo ‘stra-massimo’, l’altra invece sta girando al 60% delle sue possibilità”.

INTER – La Milano nerazzurra ‘piange’, visti i pessimi risultati del dopo-‘Tripletta’. Pardo la analizza così: “Moratti ha fatto vincere tutto ai nerazzurri negli ultimi anni, contestarlo ora… L’Inter è rimasta orfana di Mourinho, e l’ambiente è legato ancora a quel passato. Benitez ha vinto una Champions League, Gasperini può ancora essere un allenatore emergente, Ranieri è il re degli aggiustatori, e se non riesce ad aggiustare l’Inter significa che la macchina è compromessa. Servono riforme, rinnovamenti: bisogna ringiovanirsi, ma senza fretta. L’ansia di reagire subito diventa controproducente. Bisogna dare un paio d’anni di tempo, spiegarlo ai tifosi, rifondare e ripartire. Perdere la qualificazione in Europa sarebbe un grande passaggio a vuoto, anche dal punto di vista della qualità del mercato che si può fare”.

MONTELLA – Un allenatore che si sta ritagliando uno spazio importante nei desideri delle dirigenze dei maggiori club è il tecnico del Catania: “Alla Roma sarebbe stato legato alla gestione precedente. Alla sua carriera ha fatto bene andare via dai giallorossi: spero che possa avere una grande carriera, sta dimostrando di poter diventare uno degli allenatori più interessanti”.

ROMA-LAZIO – Mancano 48 ore alla stracittadina della Capitale: “La Roma ha qualcosa in più a livello di talento, la Lazio invece è più matura. Il derby d’andata lascia un interrogativo: i giallorossi hanno dimostrato crescita, ma sono ancora umorali, rischiano di squagliarsi o di dominare la stessa partita. La loro imprevedibilità rende questa stracittadina molto oscillabile: può finire 3-0 come 0-3″.

LUIS ENRIQUE – Il caso De Rossi, come quello Osvaldo, fanno discutere i metodi dell’allenatore spagnolo: “Vanno valutati i risultati. E’ chiaro che la squadra non ha reagito, e se ha reagito, ha reagito male: a Firenze e a Bergamo l’allenatore ha preso decisioni forti, ed in entrambi i casi la squadra è apparsa scarica. Mi sembra incredibile che la Roma non abbia trovato una soluzione per Osvaldo e De Rossi, al di là degli episodi. Alcuni atteggiamenti sono orientati al futuro più che al presente: quest’anno appare ‘sabbatico’. Sembra che conti poco, in vista del progetto”.

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