RADIOCALCIOMERCATO.IT ESCLUSIVO CANOVI MERCATO / ROMA – Le decisioni societarie e di mercato della Roma, della Lazio, dell‘Inter; i retroscena del libro ‘Lo Stalliere del Re’; le critiche ad un procuratore di grido degli ultimi tempi. Questi e molti altri gli argomenti trattati da Dario Canovi, noto avvocato e procuratore, intervistato in esclusiva da RadioCalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it.
LUIS ENRIQUE – L’agente FIFA ha esordito con una panoramica sull’allenatore dei giallorossi: “Il tecnico spagnolo paga l’alternanza di risultati che dipende dalla gioventù della rosa. Assemblare una squadra che ha molti elementi nuovi non è facile, perdipiù sono quasi tutti giocatori molto giovani, quindi la difficoltà si raddoppia. Credo che Luis Enrique sia uno dei migliori allenatori in circolazione, e che possa diventare ancora più bravo con un po’ più di esperienza nel calcio italiano, dato che già conosce il calcio internazionale. E’ destinato ad allenare grandi squadre in tempi brevi: già ne allena una, ma se pensiamo a Barcellona ed altre stiamo parlando di club al vertice del calcio mondiale. La sua carriera è la stessa di Guardiola“.
MERCATO GIALLOROSSO… – Parentesi quindi per le mosse di mercato, passate e future, in casa romanista: “Il mercato invernale è stato povero. Sicuramente Sabatini dovrà lavorare parecchio quest’estate per rafforzare punti deboli sotto gli occhi di tutti. Mi aspetto nei prossimi mesi acquisti importanti: è vero che i giovani fanno l’avvenire, ma i bilanci e i costi della Roma richiedono risultati di livello, e per gli introiti e per richiamare i tifosi allo stadio”.
…E BIANCOCELESTE – Canovi ci fornisce un’opinione anche sulle ultime tematiche in casa laziale: “La vicenda Reja? C’è stata approssimazione dai dirigenti della Lazio. Hanno sbandierato dei nomi che credevano di poter prendere, e non essendoci arrivati è trapelata la grande delusione e reazione dei tifosi. Sculli è stato un peccato averlo ceduto, gli altri erano necessari, ma è indubbio che il tifoso non sia contento: è stato un errore di ingenuità da parte dei dirigenti laziali lasciar trapelare certi nomi e deludere i sostenitori non acquisendoli”.
IL MERCATO DI… CANOVI – Da esperto di calcio, Canovi ci ha confidato i nomi su cui punterebbe per le prossime sessioni di trasferimenti: “Belhanda, il numero 10 del Montpellier, è fortissimo. La Francia ha un mercato abbastanza caro, ma i giocatori sono da grandissima squadra. Giroud è alto, ma ha piedi alla Di Natale“.
THIAGO MOTTA – Un assistito di Canovi che ha fatto molto discutere a gennaio è stato il centrocampista italo-brasiliano: “Al PSG si parla italiano: tra italiani e giocatori che hanno giocato in Serie A sono tantissimi, da Maxwell a Sirigu, da Ancelotti a Leonardo. Thiago in un’intervista, qualche giorno fa, ha detto bene: non si può dire che i mali dell’Inter derivino dalla sua cessione. Può aver acuito i problemi, ma non ne è la ragione principale. I nerazzurri hanno una squadra anziana, con una media di 32,9 anni”.
RANIERI – I nerazzurri continuano ad essere tormentati dai cattivi risultati. Ma la colpa non sarebbe dell’allenatore testaccino: “Esonerarlo sarebbe l’ennesimo errore dell’Inter. Attribuirgli la responsabilità della situazione non è giusto. E’ stato errato anche attribuire a Gasperini l’avvio difficoltoso dei nerazzurri, che non sono stati costruiti nella maniera giusta. I giovani vanno integrati in una squadra che giri già: molti acquisti dell’Inter o non giocano o vanno via in prestito. Ciò dimostra che i dirigenti si sono resi conto che non erano ancora pronti per giocare di fronte a un pubblico esigente”.
VILLAS-BOAS – Un ‘pupillo’ di Canovi è il tecnico portoghese, per cui ammette di nutrire simpatia, pur non essendone l’agente: “Ha fatto molto bene in Portogallo, trovando la situazione dell’Inter al Chelsea: giocatori che hanno vinto molto e già anziani. Ha cercato di rinnovare, ma si è dovuto scontrare con i mostri sacri dello spogliatoio. Non vorrei che la stessa cosa succedesse ai nerazzurri: ecco perché, pur apprezzando moltissimo Villas-Boas, dico che rischierebbe molto ad accettare la panchina dell’Inter“.
‘LO STALLIERE DEL RE’ – Un capitolo a parte anche per il libro pubblicato dal noto procuratore, e scritto a quattro mani col giornalista Giacomo Mazzocchi, che racconta vicende e retroscena di trent’anni nel mondo del pallone. “Gli episodi di Toninho Cerezo hanno destato molta curiosità tra i lettori del mio libro. Credo che ci siano anche racconti delle donne dell’allora ‘TeleMonteCarlo’, come Simona Ventura, che hanno suscitato interesse”.
PROCURATORI ‘MODERNI’ – Infine, Canovi non ha lesinato opinioni importanti sul ‘nuovo che avanza’: gli agenti FIFA degli ultimi anni. “Ci sono giovani capaci in circolazione. Non vorrei fare un torto agli altri nominandone uno soltanto. Purtroppo ci sono anche molti ‘squali’ e ‘squaletti’ che non giovano al calcio. Sicuramente non mi piace il modo di agire di Raiola, quando accusa pubblicamente Prandelli e la FIGC. Sono errori di arroganza e presunzione, non fanno bene al calcio. Lui probabilmente li vuole, è un uomo fatto in quella maniera, ma ai suoi assistiti sicuramente non giovano. Probabilmente è proprio quello che loro vogliono, e questo denota la decadenza della mentalità di alcuni giocatori: essere contenti perché il tuo agente pubblicamente se la prende con Prandelli… non mi permetterei mai di dire ad un allenatore cosa vuole fare a proposito di un mio assistito. E’ un grave errore deontologico. Credo che per alcuni di loro sia difficile capire il significato della parola ‘deontologia’”.