CAMPIONE RAGGI X LAMPARD / ROMA – Quella che si avvia verso la fase conclusiva non è certo la miglior stagione della carriera di uno dei più importanti interpreti del calcio inglese degli ultimi anni. Un rapporto difficile con il nuovo allenatore (che visti i risultati ottenuti rischia di diventare presto già un ex) Villas Boas, alcuni acciacchi inevitabili viste le ormai quasi 34 primavere. Questi ed altri fattori stanno limitando l’impiego in campo e il rendimento di Frank Lampard che ieri, a causa della mancata convocazione, non ha preso parte alla prima partita dell’Inghilterra del post Fabio Capello. In questi mesi che mancano a Euro 2012 la speranza del numero 8 del Chelsea è quella che gli sia concessa la possibilità di dimostrare di essere ancora un grande giocatore e di saperla sfruttarla a dovere.
‘HAMMER’ – Nato a Romford il 20 giugno 1978, Frank Lampard inizia presto la sua carriera di calciatore, e non può che farlo nel West Ham, club di cui il padre Frank sr. è stato una bandiera tra la fine degli anni 60 e la metà degli 80. Lampard è anche il nipote di Harry Redknapp, anche lui ex giocatore degli ‘Hammers’ e attualmente stimatissimo manager del Tottenham. Dopo una stagione in prestito allo Swansea City, nel 1995/96 arriva l’esordio in Premier League, dove presto afferma il suo grande talento sotto la guida dello zio, all’epoca suo allenatore.
TRADIMENTO – Centrocampista elegante e completo, Lampard è molto abile negli inserimenti e nel tiro in porta, doti che gli hanno consentito di realizzare fino ad ora ben 144 reti nella massima serie inglese laureandolo in tal modo uno degli intermedi più prolifici di sempre. Quando, nel 2001, Redknapp lascia la pancina del West Ham il nipote decide di interrompere la tradizione familiare di quasi assoluta fedeltà alla squadra dell’East End londinese chiedendo e ottenendo di essere ceduto (per 11 milioni di sterline) ai rivali storici del Chelsea. A volerlo è Claudio Ranieri, che punta su di lui per farne il faro di centrocampo della sua squadra. Nel frattempo Lampard ha esordito in Nazionale, anche se per scelta tecnica non viene convocato ne’ per gli Europei di Belgio e Olanda ne’ per i Mondiali di Corea e Giappone del 2002.
SUPER CHELSEA – Lampard è ormai pronto per una grandissima squadra, e il caso vuole che il Chelsea diventi tale grazie all’arrivo al timone di comando della società di Roman Abramovic: nel 2004 il russo punta su Mourinho dando così inizio all’epoca d’oro dei ‘Blues’, che si affermano come formazione ambiziosa e vincente in Inghilterra e in Europa. Con il portoghese il rapporto è buonissimo e Lampard è uno dei leader del Chelsea che torna a vincere il campionato nella stagione 2004/05 e l’anno dopo si ripete. Sono gli anni migliori a livello personale del centrocampista, che viene nominato per due volte miglior giocatore della Premier e arriva al secondo posto sia per il Pallone d’Oro che per il Fifa World Player nel 2005. Le cose non gli vanno altrettanto bene in Nazionale: il Mondiale del 2006 è deludente per la nazionale dei “Tre Leoni”, che fanno anche peggio più tardi fallendo la qualificazione ad Euro 2008.
LACRIME MOSCOVITE – Tornando a ‘Stamford Bridge‘, Abramovic nel settembre del 2007 dà il benservito aMourinho, ‘reo’ ai suoi occhi di non aver saputo dare ai ‘Blues’ la gloria internazionale che meritavano. E i risultati rischiano di dare ragione al miliardario russo: con Grant in panchina il Chelsea in Champions vola, e si ferma solo nei drammatici rigori della finale di Mosca contro il Manchester United, partita in cui tra le altre cose a segnare il gol del momentaneo 1-1 è proprio Lampard (che viene anche nominato miglior giocatore della competizione).
CRUCCI – Una delle squadre europee più forti dell’ultimo decennio manca in tal modo l’appuntamento più importante, non riuscendo ad ottenere il trofeo che sarebbe stato la definitiva consacrazione per un gruppo di giocatori fantastici. Anche con Scolari, Hiddink e Ancelotti (che regala però un altro titolo inglese) la “Coppa dalle grandi orecchie” rimane un tabù per Lampard e compagni. L’altro grande cruccio del numero 8 del Chelsea è la Nazionale: nonostante ci sia un certo Capello in panchina Sudafrica 2010 è causa di un’altra delusione per i sudditi della Regina Elisabetta.
ULTIMA OCCASIONE? – Queste due relativamente grandi lacune nella carriera di Frank Lampard, uno dei più grandi centrocampisti della storia del calcio inglese, rischiano di non essere colmate: visti i rapporti con Villas Boas e il rendimento altalenante il vicecapitano dei ‘Blues’ potrebbe decidere di far presto le valige. Gli estimatori non gli mancano di certo, Ancelotti lo vorrebbe al PSG (Leggi l’articolo relativo) e in Americastravedono per lui. Ma per il momento Lampard non sembra intenzionato a lasciare il Chelsea, convinto di poter ancora dire la sua e di guadagnarsi un’ultima occasione con la Nazionale questa estate all’Europeo. I leoni non si arrendono mai in fretta, e Frank è pronto a ruggire ancora.