RADIOCALCIOMERCATO.IT, ESCLUSIVO DURANTE / ROMA – L’amichevole di San Gallo tra Bosnia e Brasile è stata l’occasione per gli ‘scout’ europei per vedere all’opera da vicino alcuni talenti della Seleçao. Damiao, Dedé e Fernandinho in particolare, visionati pare con estrema attenzione dal ds della Juventus Paratici martedì sera. Per fare luce sulle nuove ‘stelle’ verdeoro la redazione di Radiocalciomercato.it – la radio web ufficiale di Calciomercato.it – ha contattato in esclusiva Sabatino Durante, noto procuratore ed esperto di calcio sudamericano.
DAMIAO NON È VAN BASTEN – “Il Brasile è diventata una bottega molto cara, il prezzo che si dà ad alcuni giocatori non rispecchia i reali valori tecnici. Non ho detto che Damiao è come van Basten, ma che gli somiglia come profilo tecnico. Ha un grande talento, però segna troppo poco per essere un centravanti. L’anno scorso ha fatto solo 14 reti in un torneo modesto come il campionato nazionale brasiliano, in Italia ne farebbe 5 facendo il confronto. Non è ancora pronto per una grande del nostro calcio come Milan, Inter o Juve, a queste squadre serve una punta che faccia tante reti. Non ha ancora dimostrato di essere pronto come invece ha fatto Vargas: l’attuale giocatore del Napoli è estato decisivo in Copa Libertadores, segnando anche tanto”.
FERNANDINHO PRONTO PER L’ITALIA – “Fernandinho invece gioca già con lo Shakhtar, ha una certa esperienza con il calcio europeo. Credo che lui potrebbe già essere pronto per la Serie A. Dedè? È un difensore goleador, è tecnico e veloce, però si distrae molto spesso. Nesta è diventato uno dei più forti difensori al mondo perché è un mostro come attenzione e non perché è un goleador”.
CAPITOLO LUCAS – “Ieri sera lo avrei fatto giocare, soprattutto con l’avivcinarsi delle Olimpiadi. Al Brasile serve un progetto, non far giocare giocatori ‘zoppi’ come Ronaldinho. Lucas deve trovare una giusta collocazione tattica: in Brasile lo impiegano da tornante, mentre lui renderebbe al meglio da punta centrale. Ha grande talento, ma come Damiao manca di concretezza in zona realizzativa”.
GANSO E NEYMAR – “Ganso può essere utile a qualsiasi squadra, è un maestro d’orchestra, ha un mancino incredibile. Però ha avuto tanti infortuni e i club europei possono essere condizionati da questo aspetto. Quando non è in forma vale il miglior Liverani che, secondo me, è stato un regista straordinario e di grande intelligenza. Neymar? Sta benissimo al Santos, non andrà né al Barcellona né al Real Madrid. Prima del Mondiale 2014 non si muoverà dal Brasile. È un talento cristallino, un fine palleggiatore, ma alla fine come Damiao anche lui è ancora poco concreto. In una squadra come il Bologna, ad esempio, tra lui e Di Vaio sono sicuro che giocherebbe l’attuale capitano rossoblu”.
PODOLSKI VERSO L’ARSENAL – “L’anno scorso con il suo procuratore abbiamo tentato di portarlo alla Roma, ma Luis Enrique ha preferito puntare su Osvaldo. È secondo me ha fatto un grande errore: Podolski andava a genio per il 4-3-3 dello spagnolo. Le italiane non hanno creduto in questo giocatore e il fascino della Premier League ha poi fatto la differenza”.
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