L’EDITORIALE DI SUGONI MERCATO MADE IN USA/ ROMA – Il primo è stato Alexi Lalas, nel Padova di metà anni Novanta. Poi, la meteora Onyewu, passata per il Milan senza lasciare traccia. Ora Bradley, il migliore dei tre americani arrivati fin qui nel nostro campionato. Il Chievo lo ha capito: tra gli uomini di questa nazionale, guidata da Jurgen Klinsmann, c’è gente buona anche per il mercato. Molta, non a caso, arriva dalla Bundesliga.
Sabato il Ct ha assistito a Wolfsburg-Hoffenheim. Occhi su Fabian Johnson e Danny Williams (entrambi proprio dell’Hoffenheim). Il primo è un laterale destro di 25 anni, nato a Monaco ma naturalizzato statunitense. Klinsmann, visto il suo buon campionato, non se lo è lasciato scappare. Come Williams, centrocampista di 22 anni nato a Karlsruhe, , che sabato ha dato il via all’azione del primo gol dell’Hoffenheim. Entrambi sono stati chiamati per la prima volta a novembre contro la Slovenia. Entrambi allora si dissero sorpresi, ma felici. Del resto la filosofia di Klinsmann sorprende fino a un certo punto: cercare bravi americani anche di seconda mano (nel senso di giocatori in possesso di doppia nazionalità) e convocarli prima dell’ altra possibile nazionale. “Non voglio perdermi un altro Giuseppe Rossi” è il manifesto programmatico del suo lavoro. Ecco perché lui guarda ovunque. Ma, ovviamente, soprattutto in Germania. Lì ha pescato anche Timothy Chandler del Norimberga, che a Genova non giocherà perché uscito con un piccolo infortunio dalla partita di Brema, dove ha regalato l’assist per il gol decisivo di Esswein. Ha 20 anni, è nato a Francoforte e gioca – bene – sulla destra, in difesa o a centrocampo per lui non fa differenza. Ha il contratto in scadenza nel 2013 e si può prendere con meno di tre milioni: potrebbe essere un vero affare.
Una scommessa interessante invece potrebbe essere Jozy Altidore: ex grande promessa, per ora non mantenuta, del calcio statunitense. Gira da molto, ma ha solo 22 anni. Dopo annate deludenti al Villarreal, all’Hull City e al Bursaspor, per la prima volta sta trovando una continuità di presenze, e di reti: non in Bundesliga, ma in Olanda, nell’Az Alkmaar. Clint Dempsey è una certezza. Oltre 40 gol in Premier (10 quest’anno) nei cinque anni e mezzo di Fulham e una carta di identità su cui c’è scritto: anno di nascita 1983. L’impressione però è che ormai sia una bandiera del Fulham e che sarà difficile vederlo lontano dall’Inghilterra. Poco più su, a Glasgow, si è affermato Maurice Edu: venticinquenne centrocampista di sostanza e fantasia, e con una buona continuità. Visto il momento economico difficile dei Rangers, non costerebbe nemmeno molto. Insomma, in questa nazionale Usa si possono trovare buone occasioni: basta sapere scegliere e crederci fino in fondo. Proprio come ha fatto il Chievo.
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