EDITORIALE SUGONI MILAN-JUVENTUS / MILANO – Il fattore mercato ha già inciso su questo Milan-Juventus. Mercato comincia per M, come Muntari: decisivo subito al debutto a Cesena. Arrivato a gennaio quasi come un’appendice non necessaria, in una partita ha già fatto più che nei suoi ultimi mesi di Inter. Ma M può stare pure per Maxi Lopez, mai così felice come in queste ore. Neo-papà (auguri!) e perfetto vice Ibra. Senza lo svedese, si è messo lì davanti e si è preso il Milan sulle spalle. Gol e assist ad Udine per ribaltare una situazione pesantissima. Sponde e tanto movimento a Cesena, per aprire varchi ai compagni. Quella lunga settimana di attesa in albergo è già dimenticata. E magari M come Mesbah: il più silenzioso (nel senso di meno celebrato) dei nuovi arrivi. Lui, come Muntari (e quasi Nocerino in estate) è arrivato praticamente a costo zero, eppure è quello che forse giocherà di più. Perché si è inserito subito a perfezione nei meccanismi della squadra e ha scalato rapidamente le gerarchie in quella fascia sinistra che da un po’ è in cerca di un padrone definitivo. Se sarà lui è presto per dirlo, ma di certo gli indizi in suo favore cominciano ad essere parecchi. Insomma se il Milan arriva allo scontro diretto davanti (anche se con una partita in più) è anche per merito del mercato di gennaio. Dove la Juve ha comprato in ogni reparto, gente importante ma finora – non ancora – decisiva. Borriello cerca il suo primo gol, Caceres fin qui ha messo insieme appena due minuti in campionato, Padoin solo un po’ di tempo in più. Probabilmente sabato sera non ci sarà nessuno dei tre, ma la spiegazione in fondo è semplice: non è facile, senza squalifiche o infortuni, trovare spazio in un meccanismo che gira a meraviglia. Ecco, la Juve con il lavoro si era portata molto avanti già in estate. Allora si era assicurata Pirlo, e con lui la garanzia di una fonte inesauribile di gioco e di idee. Lo aveva strappato a costo zero proprio al Milan. Che ora per la prima volta dopo tanti anni se lo ritroverà di fronte a San Siro in campionato. Ma stavolta non ci sarà nessuno spazio per brividi di nostalgia, c’è troppo in gioco. La testa della classifica, forse addirittura l’ipoteca sul campionato. Visto l’equilibrio, può incidere ogni dettaglio. E soprattutto il fattore mercato.
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